Egitto-Israele e le modifiche al trattato di pace: c’è il rischio di una guerra

Pubblicato il 14 Febbraio 2011 - 20:18 OLTRE 6 MESI FA

GERUSALEMME –  Un potenziale casus belli per l’ex vice capo di stato maggiore e analista militare israeliano Uzi Dayan potrebbe nascondersi dietro i tentativi dell’ Egitto di modificare il trattato di pace con Israele.

”Israele – ha detto Dayan in un incontro con corrispondenti della stampa estera – si atterrà strettamente al trattato di pace ma deve al tempo stesso chiarire che ogni sua modifica potrebbe costituire un potenziale casus belli”. L’ Egitto è stato il primo stato arabo a concludere con Israele, nel 1979, un trattato di pace in cambio della restituzione della penisola del Sinai e ha finora onorato l’impegno di tenerla smilitarizzata, condizione che Israele ritiene vitale per la sua sicurezza. Dopo aver rivolto ai giornalisti un ironico ”benvenuti nel nuovo Medio Oriente” Dayan ha detto che ”l’incertezza e l’instabilità sono tornati con prepotenza nella nostra regione”. Dayan e’ categorico: ”la rivoluzione in Egitto non e’ islamica, ma gli islamici sono la forza meglio organizzata”.

Israele, afferma Dayan, dovrà rallegrarsi se la democrazia si consoliderà in Egitto ma deve al tempo stesso prepararsi a ”scenari problematici”. Il nuovo capo di stato maggiore israeliano, Benny Gantz, entrato oggi in carica, dovrà, secondo Dayan, rivedere la struttura di settori importanti delle forze armate al fine di renderle molto piu’ flessibili e in grado di far fronte a scenari mutevoli, come la ricostituzione di uno schieramento di paesi nemici ”sul fronte est e forse perfino su quello sud (con l’ Egitto, ndr)”.