Egitto, in migliaia in Piazza Tahrir per Morsi contro l’esercito

Mohamed Morsi (Foto LaPresse)

IL CAIRO – Piazza Tahrir in festa per il neo-presidente Mohamed Morsi: migliaia di egiziani si sono radunati venerdì nella piazza che ha dato il via alla rivoluzione contro Hosni Mubarak. Dopo l’inno nazionale Morsi si è rivolto a loro: ‘Diciamo al mondo: ecco l’Egitto, ecco i rivoluzionari ed ecco gli egiziani. Parlo al popolo dell’Egitto, ai musulmani d’Egitto, ai copti d’Egitto, ai cittadini dentro e fuori dell’Egitto. Questa è la piazza dei rivoluzionari e dei martiri che noi ricordiamo ora. Non c’è alcun altro potere sopra di voi, rivoluzionari”.

”Voi siete l’autorità ed io sono con voi e dietro di voi. Sarò con voi in ogni momento per rafforzare la nostra unità ed io respingerò ogni tentativo di togliervi il potere. Io saluto i martiri della rivoluzione, le loro famiglie, i feriti e tutti quelli che si sono sacrificati per l’Egitto e per farvi avere i vostri diritti”.

”Non rinuncerò ad alcuna prerogativa del presidente della Repubblica” ha affermato Morsi, in una dichiarazione che sembra respingere i provvedimenti della giunta militare tendenti a limitare il ruolo del capo dello Stato: per esempio mantenendo la carica di comandante delle forze armate al capo del Consiglio Supremo delle Forze Armate, il maresciallo Mohamed Hussein Tantawi. 

Morsi ha concluso il suo discorso impegnandosi ad operare per la liberazione dello sheikh Omar Abdul Rahman, lo ‘sceicco cieco’ in prigione negli Stati Uniti perché accusato di un attentato alle Torri Gemelle di New York nel 1993.  ”Da domani farò tutti gli sforzi possibili per la liberazione di detenuti politici – ha detto testualmente Morsi – incluso lo sheikh Omar Abdul Rahman”.

Il raduno in piazza Tahrir è stato promosso da vari movimenti e partiti, soprattutto islamici, per manifestare contro la giunta militare che ha in parte privato di poteri il presidente e ha sciolto il Parlamento, a maggioranza islamica.

Gli egiziani radunati nella piazza non vogliono che il presidente giuri davanti alla Corte Costituzionale, invece che davanti al Parlamento, come previsto dalla precedente Costituzione modificata dal Consiglio Supremo delle Forze Armate.

 

 

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