Ennesimo rinvio per i marò, udienza il prossimo 14 ottobre

I maro' italiani Salvatore Girone (D) e Massimiliano Latorre
I marò italiani Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Ansa)

ROMA – Nuovo rinvio nella lunga e complicata vicenda che vede protagonisti i fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: l’udienza prevista oggi 31 luglio presso il tribunale speciale di New Delhi non si è svolta per l’assenza del giudice che era malato. Un ennesimo stop, fino al 14 ottobre, che non ha particolari ripercussioni sull’iter giudiziario in sé ma che ha subito riacceso la polemica politica in Italia per un caso che va avanti ormai da oltre due anni e due governi.

Nell’udienza alla quale come avvenuto in passato non erano presenti i due marò, il giudice del tribunale speciale si sarebbe dovuto pronunciare su un’istanza presentata lo scorso novembre dalla polizia antiterrorismo Nia alla quale si era fortemente opposta la difesa italiana. Sull’incompetenza della polizia antiterrorismo si era espressa anche la Corte Suprema che, dopo aver accolto il ricorso della difesa, il 28 marzo aveva sospeso il processo presso il giudice speciale. E’ per questo che, se anche il giudice non fosse stato malato, il rinvio ci sarebbe stato comunque, in quanto “presa d’atto” della decisione della Corte Suprema. Ed è al massimo organo giudiziario indiano che ora si guarda: finché non si esprimerà sui ricorsi della difesa (polizia antiterrorismo, giurisdizione e l’opportunità che Latorre e Girone possano tornare in Italia in attesa del processo) tutto resta fermo. A sua volta, la Corte aspetta le controdeduzioni del governo di New Delhi che due mesi fa ha nominato procuratore generale l’ex avvocato dei marò Mukul Rohatgi.

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