L’archivio inedito di Oriana Fallaci sul web. Mons. Fisichella: “Io non c’entro”

Le carte di Oriana Fallaci in vendita on line. Sono sul sito AbeBooks e si possono avere per una cifra che va da 20 a 30 mila euro. Secondo il quotidiano Libero ci sarebbe anche un coinvolgimento degli ambienti ecclesiastici.

L’arcivescovo Rino Fisichella, già rettore della Pontificia Università Lateranense e ora presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, smentisce e si riserva a tale proposito ”iniziative legali sia in sede civile che penale”.

Gran parte dell’archivio dei documenti e libri della giornalista e scrittrice, per sua espressa volontà, alla sua morte era stato donato, insieme ad altri cimeli come lo zaino da lei usato in Vietnam, alla Pontificia Università Lateranense di Roma, il cui rettore mons. Fisichella è stato suo amico personale, tanto da starle vicino in punto di morte. Nell’annunciare la donazione Fisichella la definì come l’ultimo regalo a papa Benedetto XVI per il quale la scrittrice nutriva ”un’autentica venerazione”.

”In merito alla notizia pubblicata dal sito internet ‘Dagospia’ e ripresa dal quotidiano ‘Libero’ che allude ad un presunto coinvolgimento di mons. Rino Fisichella, già rettore della Pontificia Universita’ Lateranense, relativa alla vendita di alcuni documenti di proprieta’ di Oriana Fallaci, è destituita da ogni fondamento e, peraltro, lesiva nonche’ diffamatoria dell’immagine del mio assistito”, fa sapere l’avvocato Luigi Straniero, del Foro di Napoli, che assiste l’arcivescovo.

”Il fondo libraio – aggiunge – con altri oggetti e materiali d’archivio destinati, in forza della sincera amicizia che legava la Fallaci a mons. Fisichella, alla Pontificia Universita’ Lateranense sono tutti catalogati e fruibili. Nulla di quanto è stato destinato, per volontà  di Oriana Fallaci, al suddetto Ateneo è andato perduto o disperso”. Il legale parla quindi di ”fantasiose illazioni del sito ‘Dagospia’ e riportate dal quotidiano ‘Libero”’, riservandosi comunque ”le iniziative legali sia in sede civile che penale, per la tutela del proprio assistito”.

Gestione cookie