Fao: il documento contro la fame in 5 punti

«Noi capi di stato e di governo siamo riuniti a Roma nel quadro del vertive mondiale sulla sicurezza alimentare per prendere azioni urgenti per sradicare la fame nel mondo». Esordisce così il documento sulla sicurezza alimentare approvato dal vertice Fao per acclamazione che prevede cinque azioni da mettere in campo per combattere la fame, i cosiddetti «5 Principi di Roma per una sicurezza alimentare globale sostenibile», e chiede anche ai governi di assicurare ai Paesi in via di sviluppo i soldi promessi.

«Nell’adottare questa dichiarazione – cita il testo – siamo d’accordo nel porre in atto tutte le azioni necessarie, a livello nazionale, regionale e globale, e da parte di ogni Stato e Governo, per bloccare immediatamente l’incremento delle persone afflitte dalla fame e ridurle significativamente».

I cosiddetti «5 Principi di Roma» dovranno essere messi in atto per raggiungere alcuni obiettivi strategici ed urgenti, che necessitano però della volontà politica degli Stati.

Il primo di questi punti, citato dal documento del vertice, è quello di assicurare azioni urgenti nazionali, regionali e globali per realizzare appieno il target di ridurre la proporzione e il numero di persone che soffrono la fame e la malnutrizione entro il 2015. Eccoli nel dettaglio.

1. Sostenere la responsabilità dei governi nazionali e la necessità di investire in piani di sviluppo country-owned.

2. Sostenere un maggiore coordinamento tra strategie nazionali, regionali e globali, promuovere una migliore distribuzione delle risorse, evitare una duplicazione degli sforzi.

3. Approccio “two-track”, e cioé rispondere all’emergenza alimentare immediata, ma preparare anche misure di sviluppo di medio-lungo termine per affrontare le cause di fondo di povertà e malnutrizione.

4) Vigilare affinché il sistema multilaterale giochi un ruolo centrale grazie a miglioramenti continui dell’efficienza, della reattività, del coordinamento e dell’efficacia delle istituzioni multilaterali. In questo quarto punto viene affrontata anche la questione della riforma della Fao, un organismo che molti Paesi vorrebbero meno elefantiaco e burocratico, più orientato verso il raggiungimento dello scopo finale di aiutare le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo.

5) Garantire un impegno sostenuto e sostenibile da parte di tutti i partner ad investire nell’agricoltura e nella “food security” in maniera tempestiva e affidabile, con la messa a disposizione delle risorse necessarie nel quadro di piani e programmi biennali.

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