Afghanistan: arrestato dalla Nato il corrispondente di Ap e al Jazeera, la tv araba ne chiede la scarcerazione immediata

Un giornalista afghano corrispondente dell’agenzia di stampa Associated Press (Ap) e della tv araba Al Jazeera dalla provincia meridionale di Ghazni è stato arrestato domenica da militari della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf).

Da parte sua il capo della polizia provinciale, colonnello Zarawar Zahid, ha detto di non avere alcuna idea di dove il giornalista arrestato, di nome Rahmatullah Nekzad, sia stato trasferito.

Il fratello del giornalista, Abdullah Rahmani, ha detto che una decina di soldati lo hanno portato via ieri sera da casa sua, alla periferia della città di Ghazni, a circa due chilometri dalla locale base Nato gestita da militari statunitensi e polacchi.

Pajhwok scrive che la Nato in un comunicato ha riconosciuto soltanto di aver arrestato una persona operante a favore dei talebani, che ha contribuito a filmare attacchi degli insorti e che è stato trasferito in un luogo imprecisato dell’area di Qala-i-Amir.

Il giornalista, definito dall’Isaf ”sospetto esperto di propaganda dei talebani”, è stato difeso dalla tv Al Jazeera, per cui fra l’altro lavora, che ne chiede la immediata scarcerazione. In un comunicato l’Isaf ha reso noto oggi di avere arrestato durante un blitz notturno ”un sospetto facilitatore di propaganda e media talebano che ha contribuito a filmare attacchi durante le elezioni”.

Dopo aver ”arrestato l’individuo ricercato – si dice infine – le forze di sicurezza hanno anche scoperto numerose bombe a mano, munizioni e caricatori, insieme al materiale per la videoregistrazione”. Da parte sua il responsabile dei servizi in arabo di Al Jazeera a Kabul, Samir Allawi, ha detto all’Ansa che ”si tratta di un professionista che lavora per noi da tre anni, oltre che per altri media come Ap, che ha buoni contatti con tutte le parti in conflitto”.

”Sono certo – ha aggiunto – che non ha alcun collegamento nè con i talebani ne con Al Qaeda e per questo abbiamo preso contatto con responsabili afghani ministeriali e della presidenza per chiedere loro di fare tutto il possibile per ottenerne un rapido rilascio”. Allawi ha infine confermato che per il momento Nekzad è nelle mani dell’Isaf.

Gestione cookie