Rom, pensioni e il caso Bettencourt: il settembre nero di Sarkozy

Nicolas Sarkozty

Per il presidente francese Nicolas Sarkozy il ritorno dalle vacanze provenzali a Cap Negre è più difficile che mai. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sul rimpatrio dei rom dalla Francia, oggi il parlamento europeo ha approvato a forte maggioranza la risoluzione scritta dalle forze del centrosinistra che stigmatizza il comportamento di Parigi.

Non solo: sempre oggi è in corso una perquisizione della polizia nella sede dell’UMP a Parigi. Il partito di Sarkozy è nel mirino delle indagini in relazione allo scandalo Bettencourt, la fondatrice del colosso cosmetico L’Oreal che avrebbe finanziato la campagna elettorale del partito. Uno scandalo che ha visto il coinvolgimento anche del ministro del lavoro Eric Woerth. Si tratta della prima volta che la sede del partito del presidente viene perquisita.

E nei giorni scorsi oltre un milione di francesi sono scesi in piazza per protestare contro la riforma delle pensioni,che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile da 60 a 62 anni entro il 2018.

A tutto questo va poi aggiunto che pochi giorni fa la première dame Carla Bruni è stata prima bollata come “prostituta” e poi minacciata di morte dalla stampa iraniana per la sua mobilitazione a favore di Sakineh Ashtani, la donna condannata alla lapidazione per complicità nell’omicidio del marito.

Coronano il tutto gli ultimi sondaggi: pubblicati a fine agosto, i numeri dicono che il 62 per cento dei francesi vuole che Sarkozy non si ripresenti più neppure alle elezioni del 2012. Ma prima di quell’anno, il capo dell’Eliseo dovrà uscire indenne da questo settembre nero.

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