LOUGH ERNE (IRLANDA) – Il G8 è stato ” un grande ombrello di accordi, intese e strategie che spingono le politiche del mio governo; ho trovato molte conferme e stimoli molto forti”. Queste le parole del premier italiano Enrico Letta, al termine della seconda e ultima giornata di lavori a Lough Erne. Gli otto Grandi della Terra hanno messo nero su bianco i punti d’intesa raggiunti: “La priorità sarà data a crescita e lavoro” recita il comunicato finale che però non riporta alcun riferimento sul dopo Assad e la crisi siriana. Anche se Letta parla di “passi in avanti significativi”.
Letta ha espresso poi soddisfazione per l’attenzione data alla questione dell’occupazione giovanile: gli impegni presi col governo di larghe intese sono finalmente approdati sulla scena internazionale. Di più, Letta spiega di aver avuto una sponda più che autorevole in materia, quella del presidente Usa Barack Obama. “Devo dire che la conversazione di Obama è stata molto importante sopratutto sul tema della disoccupazione giovanile. Cogliere l’attenzione netta di Obama” attorno a questa questione, “mi è sembrato un punto molto importante”, ha sottolineato. “Il problema della disoccupazione giovanile – ha aggiunto il presidente del Consiglio- ce lo dobbiamo risolvere in casa, ma mi è sembrato che la sponda di Obama possa essere molto utile per i prossimi appuntamenti. Ieri ha usato parole forti, lo hanno ascoltato anche gli altri europei, credo che sia stato utile”.
Il primo giro di colloqui aveva deluso le aspettative, limitandosi a prendere atto della situazione di stagnazione economica. Le novità maggiori erano emerse sull’asse tra Europa e Stati Uniti, con i rispettivi leader che hanno posto grande enfasi nell’annunciare il via alle trattative per giungere a un accordo sul libero scambio che – a detta di Barack Obama – creerebbe decine di milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell’Atlantico.
Va da sé che affinché i singoli stati siano in grado di rilanciare la crescita e abbattere le tasse, il primo passo da compiere è quello della lotta all’evasione fiscale: i 10 comandamenti messi a punto per sostenere le 3T – Tax,Trade e Trasparency – promettono di dare nuova linfa all’economia, alla crescita e al lavoro. Un programma che impegna i leader a lavorare sullo “scambio automatico di informazioni fiscali”.
L’intesa fortemente voluta dal premier britannico, David Cameron, stabilisce che il principio di base concordato è che le autorità nel mondo devono poter condividere in modo automatico le informazioni. Ciò vuol dire che lo scambio automatico deve diventare lo standard globale e da parte del G8 si avvierà un “monitoraggio” per verificare la concreta attuazione degli impegni.
Gran Bretagna a “restare a bordo dell’Ue”, il premier ha aggiunto, sul tema dell’evasione,
Questi i dieci punti del documento di Lough Erne:
– Le autorità fiscali di tutto il mondo dovrebbero condividere, automaticamente, le informazioni per combattere la piaga dell’evasione fiscale – I paesi dovrebbero cambiare le regole che consentono alle loro società di spostare i propri profitti oltre frontiera per evitare di pagare le tasse mentre le multinazionali dovrebbero rendere noti dove realizzano i propri profitti e a che tipo di tassazione sono sottoposti
– Le aziende dovrebbero essere consapevoli della propria struttura societaria, che dovrebbe anche essere chiara per le autorità
– I paesi in via di sviluppo dovrebbero avere le informazioni e la capacita’ di raccogliere le tasse che sono loro dovute e di loro competenza, e gli altri paesi hanno il dovere di aiutarli.
– Le compagnie operanti nel settore dell’estrazione dovrebbero comunicare ogni pagamento a tutti i governi e questi ultimi dovrebbero pubblicare le entrate derivanti da queste società
– I minerali dovrebbero essere ricercati in modo legittimo e non estratti nelle zone di conflitto
– Le compravendite di terra dovrebbero essere trasparenti nel rispetto dei diritti di proprietà delle comunità locali.
– I governi dovrebbero astenersi da atteggiamenti protezionistici e promuovere nuovi accordi commerciali per sostenere la crescita ed il lavoro mondiale
– I governi dovrebbero tagliare le burocrazie inutili alle frontiere e rendere più rapidi i movimenti di beni tra i paesi in via di sviluppo
– I governi dovrebbero pubblicare le informazioni sulle leggi, i bilanci, le spese, le statistiche nazionali, elezioni e appalti pubblici in modo che sia più facile per i cittadini venirne a conoscenza.