Il G8 non raggiunge un’intesa sulle banche. Scontri tra black block e polizia: tre feriti e 400 arresti

Pubblicato il 27 Giugno 2010 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi e Cameron

A conclusione del G8 del Canada viene lanciato un allarme in economia: “La ripresa è ancora fragile, esposta a molti rischi”.

Sulle risposte, però, si procede in ordine sparso: è stato confermato che non ci sarà un accordo per tassare le banche, nè ci sarà una ricetta unica sulle politiche economiche. Come ha confermato Sarkozy, ognuno deciderà di ridurre i deficit ma con azioni nazionali mirate.

Quello che è certo però è che Toronto non sarà l’ultimo G8: contrariamente alle previsioni, non verrà sciolto nel G20 “perché bisogna conservare un dialogo più ristretto su temi politici fra i paesi più vicini su questi temi”. Nell’agenda politica oltre alle condanne di Iran e Corea del Nord si è parlato di Afghanistan con l’auspicio che entro 5 anni le forze afgane siano autonome nel garantire stabilità e sicurezza.

In questo senso il G20 cercherà di accordarsi su regole più stringenti per il capitale delle banche e per il completamento degli stimoli fiscali nel 2010. Lo ha detto Dimitri Soudas, portavoce del primo ministro canadese, sottolineando che il Canada si augura un’accelerazione nella riforma delle quote del Fondo Monetario Internazionale. La necessità di riduzione dei deficit è uno dei temi al centro dell’attenzione dei leader del G20, la cui priorità – spiegano dal governo canadese – è comunque quella di una salvaguardia della ripresa economica. Il G20 – osserva Soudas – potrebbe accordarsi su target specifici di riduzione del deficit per la prima volta. E questo anche perche’ – spiegano altri rappresentanti canadesi – ”non accordarsi su obiettivi precisi potrebbe minacciare la ripresa”, e perche’ la ripresa economica globale potrebbe soffrire di ”tagli troppo forti” del deficit e del debito.

I Paesi, ha spiegato la cancelliera tedesca Angela Merkel, si impegneranno a dimezzare il loro deficit entro il 2013. E ci sarà un espresso riferimento in questo senso nel comunicato finale del G20.

Quello del G8 è stato un vertice teso, con posizioni distanti – da una parte all’altra dell’oceano -sulle misure da mettere in campo per affrontare l’emergenza economica mondiale, e sul quale grava lo scetticismo degli osservatori, tanto più che il Fondo monetario internazionale aveva lanciato l’allarme: un mancato accordo potrebbe creare una situazione in grado di mettere a rischio trenta milioni di posti di lavoro. Ma nessun accordo si è riusciti a trovare su una delle misure più attese e controverse: la tessa sulle banche, che a questo punto subirà una probabile bocciatura anche da parte del G20.

Sono molti i paesi che hanno opposto un no secco all’idea di imporre una tassa globale a carico delle banche per farle contribuire ai costi dei rischi che creano sull’economia. Una misura che di fatto gli Stati Uniti hanno già messo in campo. Niente tassa globale, fermo restando che ogni stato ha “l’opzione” di imporre tasse simili se ritenuto necessario.

Il premier Berlusconi per l’Italia per il momento la esclude: “Il nostro sistema di credito è solido e si è ben comportato” nella crisi. Il documento conclusivo del G8, infine, vede i grandi della Terra prendere un impegno da 7,3 miliardi di dollari per la tutela della maternità.

E ora la parola passa al G20, dal quale si attende almeno un passo avanti per riequilibrare i conti pubblici: dimezzare i deficit entro il 2013, portare i debiti sotto controllo entro il 2016, questo il compromesso che – stando alla bozza di conclusioni circolata – si potrebbe raggiungere.

Nel primo giorno di vertice a Toronto intanto, ci sono stati scontri violenti provocati dai black block che hanno incendiato due vetture della polizia e sfondato diverse vetrine nel centro della città.

Alle proteste hanno partecipato oltre diecimila persone ma al centro delle violenze ci sono stati i black block. Gli organizzatori della “people’s first march” la prima marcia del popolo, appartenenti al Toronto Community Mobilization Network, avevano dichiarato di sperare in una manifestazione pacifica. Ma a un certo punto i black block, gruppi di anarchici che vestono in nero, sono stati protagonisti di scontri con la polizia e hanno poi cominciato a rompere le vetrine delle banche, di diversi negozi e ristoranti e delle catene di McDonalds e Starbucks, e a dipingere graffiti su muri e vetrine.

Hanno anche dato fuoco a un van della polizia nel distretto finanziario e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco e ancora, in seguito, hanno date alle fiamme ad una seconda vettura delle forze dell’ordine.

Protagonista di queste azioni più estreme un piccolo gruppo di un centinaio di persone armato di bastoni, martelli e vanghe. Qualcuno è stato visto con una grande pietra in una valigetta. I black block hanno anche attaccato i van dei canali tv Ctv e Cbc (la tv di stato canadese). All’inizio la polizia non era presente nella zona dei vandalismi, anche perché il percorso della manifestazione non era stato reso noto.

Tra i manifestanti pacifici che hanno sfidato la pioggia c’erano i sindacati dei lavoratori, gruppi per la difesa dell’ambiente, dei diritti dei nativi, dello sviluppo internazionale. La manifestazione, la piu’ grande degli ultimi giorni, era stata annunciata come accessibile alle famiglie. La presenza della polizia è stata massiccia e diverse persone sono state arrestate, la prima per aver tentato di scavalcare una barriera. La metropolitana è stata chiusa nella zona del centro, mentre anche le banche e molti negozi hanno chiuso per misura precauzionale. Alcuni alberghi hanno sospeso i servizi di navetta con l’aeroporto Pearson.

Gli ospedali e le tv locali hanno segnalato che i feriti accertati dopo gli scontri sono almeno tre. Sono invece oltre 400 i manifestanti che sono stati arrestati tra sabato e domenica. Contro i manifestanti, ha ammesso il capo della polizia di Toronto Bill Bair, sono stati usati anche gas lacrimogeni. ”Non abbiamo mai visto – spiega Bair – un tale livello di violenza sulle nostre strade”.

Molti degli arrestati saranno incriminati per atti di vandalismo e per aggressioni contro la polizia. Altre proteste sono in programma per oggi nella giornata conclusiva del G20 di Toronto. L’operazione di sicurezza della polizia in preparazione del doppio vertice G8/G20 e’ costata al Canada circa un miliardo di dollari. ”Quello che abbiamo visto ieri era una squadra di teppisti che pretendeva di avere differenze di vedute politiche ma in realta’ voleva solo compiere distruzioni e azioni volente”, ha detto un portavoce del premier canadese. ”Se oggi i dimostranti faranno di nuovo ricorso alla violenza – ha detto il portavoce – saremo pronti ad agire di conseguenza”.