G8/ “Vertice riuscitissimo e crisi superata”. Berlusconi l’ottimista ad agosto progetta di traslocare a L’Aquila

Diffonde il tradizionale ottimismo sulla crisi economica ormai «sfogata», si schiera a favore del G14 per «prendere in futuro le decisioni più importanti», attacca come d’abitudine la stampa e l’opposizione e promette: «Ad agosto traslocherò a L’Aquila». È un Berlusconi più che soddisfatto quello che parla alla conferenza stampa di chiusura del G8 a L’Aquila. Regge la scena, frena le domande più personali, evita, abilmente, di cadere sul terreno scivoloso delle promesse non mantenute o delle aspettative d’esordio troppo alte per essere realizzate, selezionando la scaletta e delineando un’agenda che certo non è quella d’inizio summit, ma che tocca almeno i punti su cui un accordo di massima tra gli 8 “grandi” c’è.

Ecco perché per il premier «è un vertice riuscito benissimo». A cominciare dai risultati. Sul clima, anzitutto: «India e Cina – ha sottolineato Berlusconi – hanno detto che non avranno le nostre stesse regole, ma a nuovi impegni sono pronti ad assoggettarsi. Con una metafora ci hanno detto che è come se un uomo magro avesse la stessa dieta di un uomo grasso». E ha aggiunto: «Anche l’amministrazione Usa ha cambiato politica sul clima e vuole essere alla testa della lotta al riscaldamento mondiale».

Poi il premier è passato a parlare della crisi economica: «Il G8 ha prodotto risultati tutti positivi, il più importante è la fiducia e la speranza nei confronti della crisi. Non ci sono elementi per pensare che la crisi economica si possa aggravare».

Quanto alla politica internazionale, l’affondo è tutto per Ahmadinejad. «Siamo convinti che non si possa assolutamente permettere che l’Iran si doti di armi nucleari», ha riassunto il premier sintetizzando le posizioni degli 8 grandi.

Ancora ottimismo, poi, sugli aiuti ai paesi più poveri: «Con l’iniziativa chiamata “Aquila food security” verranno stanziati 20 miliardi di dollari in tre anni». Una cifra raggiunta grazie al confronto con i leader dei paesi africani. Che però il presidente del Consiglio escluderebbe dal tavolo delle trattative più importanti. «Ritengo che tutti i format siano validi – ha detto in sintesi Berlusconi – ma al G20 a causa delle troppe voci è difficile giungere a decisioni facilmente traducibili sul piano concreto. Il G14, invece, può diventare un punto fondamentale per la governance».

Parole di stima, simpatia e amicizia, poi, verso Obama che «non ha sbagliato un solo passaggio di politica internazionale». E a chi gli chiedeva come mai il presidente Usa fosse seduto vicino al leader libico Gheddafi durante una delle cene del summit, Berlusconi ha risposto: «Non sono stato io a indicare i posti ma il cerimoniale del presidente della Repubblica che offriva la cena».

Tutt’altri toni, invece, per l’opposizione e la stampa, soprattutto rispetto alle vicende private che lo hanno coinvolto, dalle feste a Villa Certosa alle escort invitate a Palazzo Grazioli. «Io non ho goduto di nessuna tregua. La situazione è rientrata nella normalità, è la stampa che ha attaccato me, non il contrario, e qualche volta qualche risposta l’ho data…», dice il premier. E sul rapporto col Pd aggiunge: «Le polemiche interne finiranno solo se cambierà l’opposizione».

Infine la promessa immobiliare: «Sto cercando una casa per venire qui ad agosto a seguire la ricostruzione: l’occhio del padrone, si dice, sappiamo cosa produce…». E “l’occhio del padrone” sarà a L’Aquila ancora qualche giorno per veder porre la prima pietra di un’abitazione rasa al suolo dal sisma.

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