GAZA, 26 AGO – Israele ha accettato la tregua con la Palestina: alle 18.30 italiane l’esercito israeliano ha avuto ordine di cessare gli attacchi a Gaza. Lo riferisce la televisione israeliana Canale 10. Hamas aveva annunciato per prima una tregua a partire dalle 18 ora italiana, le 19 locali. Non sarà un cessate il fuoco di poche ore o pochi giorni come è successo più volte nelle ultime settimane, ma “sarà duratura”, secondo le fonti palestinesi che per prime hanno dato la notizia. A Gaza si festeggia con spari in aria e versetti coranici cantati dai muezzin nei minareti.
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Nel pomeriggio è arrivata la conferma israeliana, anticipata dal quotidiano Haaretz: i ministri del Gabinetto di sicurezza israeliano sono stati informati che Israele accetta la proposta egiziana per una tregua a Gaza. Non c’è stato ancora un annuncio ufficiale da parte del governo di Netanyahu. Ma in compenso anche l’Egitto ha confermato il raggiungimento di un accordo tra israeliani e palestinesi.
Alle 18 ha parlato Abu Mazen: in un breve messaggio trasmesso dalla televisione nazionale palestinese il presidente dell’Anp ha formalmente confermato il raggiungimento di una tregua duratura con Israele, precisando che si tratta di una ”tregua generale” con inizio alle ore 19 locali (le 18 in Italia). “Obiettivo della tregua è di venire incontro alle necessità di Gaza e di consentire la sua ricostruzione”.
La giornata. È stato il dirigente della Jihad islamica Khaled al-Batsh a parlare alla radio al-Quds di Gaza dicendo che una tregua di lunga durata “sarà firmata nelle prossime ore” e che “Israele ha accettato le richieste della delegazione palestinese”. Quindi Moussa Abu Marzouk, capo dei negoziatori di Hamas al Cairo, ha detto alle tv egiziane che la tregua con Israele è “il frutto degli sforzi e della resistenza del popolo” palestinese. Hamas infatti rivendica la tregua come una sua vittoria. Poche ore prima il leader di Hamas Ismail Haniyeh aveva detto che “siamo vicini ad intese politiche in linea con le richieste del nostro popolo” per un cessate il fuoco.
Fonti di Gaza riferiscono che la tregua si baserà sulle intese raggiunte due anni fa al Cairo da Israele e Hamas al termine della operazione Colonna di nuvola (Pillar of Cloud). Nell’immediato saranno riaperti i valichi di Gaza e l’area di pesca per gli abitanti di Gaza tornerà ad essere di sei miglia marine. La zona di interdizione lungo la barriera di confine dovrebbe essere annullata. L’Egitto, secondo queste indiscrezioni, è disposto a riaprire il valico di Rafah con la Striscia, ma solo entro i limiti imposti dalla situazione di sicurezza nel Sinai, dove il suo esercito è impegnato in combattimenti contro gruppi estremisti islamici. Solo fra un mese – secondo queste indiscrezioni – inizieranno al Cairo i negoziati israelo-palestinesi su questioni più complesse, fra cui la richiesta palestinese di dotare la Striscia di un porto e di un aeroporto, e la richiesta israeliana di smilitarizzare Gaza.
Raid, razzi e morti. Un israeliano è stato ucciso nel Neghev occidentale dall’esplosione di un mortaio o di un razzo sparati da Gaza. In mattinata Israele aveva bombardato massicciamente Gaza, colpendo “15 obiettivi”, come ha dichiarato l’esercito israeliano, fra i quali anche i grattacieli del centro commerciale Italian Mall e quello di 13 piani della Basha Tower. Ieri Hamas aveva lanciato un’offensiva record: 120 razzi sono partiti dalla Striscia colpendo i villaggi vicini al confine, nel Neghev occidentale. Offensiva ripartita anche oggi: mentre annunciava la tregua, Hamas ha scagliato un centinaio di razzi, sempre nei kibbutzim e nei villaggi del Neghev. Botta e risposta anche sul fronte nord, dove nella serata di ieri (25 agosto) un nuovo razzo dal sud del Libano si è abbattuto sulla Galilea provocando l’immediata reazione dell’artiglieria israeliana che ha preso di mira le zone controllate dagli sciiti libanesi di Hezbollah dall’altro lato del confine.
Secondo le fonti palestinesi, le vittime dei raid israeliani sarebbero state 12 nella giornata del 25 agosto, cinquantesimo giorno di “Margine Protettivo”, per un totale di 2120 palestinesi uccisi. Se a Gaza la situazione continua a essere pesante dal punto di vista umanitario, il conflitto con Hamas – unito al rallentamento dell’economia mondiale – comincia intanto ad avere un impatto anche su Israele. Tanto da spingere il governatore della Banca Centrale, Karnit Flug a ridurre, per la seconda volta in un mese, i tassi d’interesse.