ROMA – “Hamas e Israele commettono gravi violazioni dei diritti dell’uomo, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità. E ad armare Israele sono gli Stati Uniti”. Dopo tre settimane dall’inizio dell‘operazione “Margine Protettivo“ che ha portato alla morte di oltre 1.200 palestinesi (per la maggioranza civili) e quasi 60 israeliani (per lo più militari), l‘Organizzazione delle Nazioni Unite mette sullo stesso piano un’organizzazione terroristica ed uno Stato democratico, chiarendo che si stanno comportando allo stesso modo. Non solo: l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, accusa gli Stati Uniti di fornire “artiglieria pesante a Israele” e di aver speso “quasi un miliardo per creare una protezione contro i razzi (l’Iron Dome, ndr) a beneficio dei civili israeliani ma non di quelli palestinesi”.
Dopo l’ennesimo attacco ad una scuola con la bandiera dell’Onu, in cui si erano rifugiati civili palestinesi, arriva anche la condanna dell’Unione Europea, che per bocca dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera, Catherine Ashton, dice di condannare “con forza” i bombardamenti che hanno colpito “civili innocenti in cerca di rifugio”. Ashton, che occupa la posizione che il premier italiano Matteo Renzi vorrebbe destinare alla ministra sua degli Esteri Federica Mogherini, parla di attacchi “assolutamente inaccettabili” e chiede un’indagine immediata e il cessate il fuoco.
Le voci di Bruxelles e New York arrivano flebili a Gerusalemme, che ha mobilitato 16mila riservisti supplementari, facendo salire a 86mila il numero di soldati impegnati nell’operazione militare nella Striscia di Gaza, e ha annunciato di voler andare avanti con le azioni di “neutralizzazione” dei tunnel di Hamas. Con o senza una tregua.
(Foto Lapresse)
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