LONDRA, GRAN BRETAGNA – Addio tra le polemiche per l’Arcivescovo di Canterbury Rowan Williams. L’alto prelato, capo spirituale della Chiesa di Inghilterra di cui la Regina Elisabetta e’ Governatore Supremo, ha attaccato la Big Society del premier David Cameron come ”un espediente ideato per nascondere la pericolosa ritirata dello Stato dalle sue responsabilita” verso i ceti piu’ deboli”.
Le critiche di Williams, un intellettuale oltre e forse piu’ che leader religioso, sono arrivate a pochi mesi dalle dimissioni dopo 10 anni di mandato. L’Arcivescovo le ha condensate in un libro, intitolato Fede nella Pubblica Piazza, di cui il domenicale The Observer ha ottenuto stralci. Williams non si e’ mai tirato indietro quando gli si e’ presentata l’opportunita’ di affrontare temi politici delicati durante il suo decennio come Arcivescovo di Canterbury.
Ma il suo messaggio di addio, che sara’ pubblicato in autunno tre mesi prima del commiato in dicembre da Lambeth Palace per andare a insegnare a Cambridge, ha alzato come mai in passato il livello della polemica. Nel libro l’alto prelato esprime frustrazione non solo con le politiche di Downing Street sotto conservatori e laburisti, ma anche con il crescente materialismo del mondo occidentale e la ricerca senza dubbi di fondo della crescita economica a tutti i costi.
Williams attacca anche l’aumento a spirale delle spese militari, ma e’ alla Big Society, l’idea forte del governo a guida Tory di una societa’ civica piu’ attiva al servizio del prossimo, che l’Arcivescovo ha dedicato i suoi strali. Ieri il primo ministro ha rivelato un programma per tagliare la maggior parte dei quasi 2 miliardi di sussidi per la casa per 380 mila britannici sotto i 25 anni, costringendoli a trovare un lavoro o vivere con i genitori.
Una misura diretta a ridurre ulteriormente l’impegno del governo nel welfare state. Per l’Arcivescovo di Canterbury sono programmi come questo a rivelare la debolezza intrinseca delle fondamenta della Big Society: ”Introdotta alla vigilia delle elezioni del 2010 come la grande idea politica per la prossima generazione, ha sofferto di un deficit di definizione dei mezzi con cui puo’ essere tradotta in pratica”. Tanta ”retorica” dunque, che a conti fatti nasconde agli occhi di molti ”la ritirata dello stato dalla sua responsabilita’ verso i ceti piu’ deboli”.