Gerusalemme capitale, all’Onu è rottura tra Usa e Paesi europei

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Gli scontri in Cisgiordania

ROMA – La Francia ha proposto una dichiarazione pubblica che comincia con le parole “we disagree”, noi non siamo d’accordo. Sarà firmata dall’Italia, dalla Svezia, dal Regno Unito, cioè dai Paesi dell’Unione europea oggi presenti nell’organo di governo delle Nazioni Unite. Gli ambasciatori dei quattro Paesi la leggeranno in mattinata ai giornalisti.

I quattro governi ufficializzano la distanza dalla decisione annunciata mercoledì 6 dicembre da Donald Trump. Il presidente americano ha riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele e ha avviato il trasferimento dell’ambasciata da Tel Aviv alla Città Santa.

La mossa di Trump, dunque, ha avuto come effetto quello di vedersi allontanare i principali partner europei, dopo le reazioni furibonde dei Paesi musulmani alleati, Turchia in testa. Ma a Bruxelles, l’Unione europea fatica a compattarsi. L’alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza, Federica Mogherini, sta promovendo un’iniziativa simile a quella francese all’Onu. Ma nella riunione del Cops, Comitato politico e di sicurezza, il rappresentante dell’Ungheria ha bloccato il testo.

 

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