Dice di essere stata pagata per seguire una conferenza di “cinquanta minuti” in cui Muammar Gheddafi ha parlato “solo di Islam”. Parla una delle 500 ragazze, o meglio hostess, chiamate a fare da “corte” al leader libico in visita a Roma. Si fa chiamare Angelica, ha 25 anni e racconta della adunata di ieri sera nella residenza romana dell’ambasciatore libico. Dice che l’80% delle ragazze che sono state chiamate, hanno ricevuto un compenso per seguire una conferenza con Gheddafi. Un compenso minimo visto che lei racconta a La Repubblica di aver ricevuto appena 64 euro per una intera giornata. Condizione necessaria: non parlare con i giornalisti.
Ma perché sono state chiamate così tante ragazze per Gheddafi? Secondo Angelica, la loro unica funzione è stata quella di fare da “pubblico” a una “lectio magistralis” di Gheddafi sull’Islam. “Silvio (Berlusconi, ndr) – racconta la ragazza a ‘La Repubblica’ – gli ha fatto credere che in Italia vi fossero ragazze interessate ad ascoltarlo sull’Islam”. Un teatrino, quindi, tutta scena. Realistica, però, visto che tre ragazze si sono addirittura “convertite” seduta stante, folgorate sulla via di Maometto.
“Ci hanno chiamato sabato per un evento imprecisato -racconta la ragazza – Ci hanno detto via email di non indossare abiti provocanti e che si sarebbe parlato di Islam, ma non sapevamo con chi”. Arrivate poi nell’ambasciata “un italiano che si è presentato come Alessandro – continua Angelica – ci ha detto che era un incontro religioso e quindi di non porre a Gheddafi domande su politica e sui rapporti con Berlusconi”.
Poi Gheddafi entra nella sala dove sono adunate le hostess reclutate appositamente, e inizia a parlare di Islam “spiegando che è la religione più giovane, Maometto è l’ultimo dei profeti”. Poi l’incontro finisce e Gheddafi va via. Racconta Angelica: “Distribuivano all’uscita le copie del Corano e delle istruzioni per la preghiera. Io non le ho prese (…) Non mi interessa la religione, non sono neanche cattolica praticante, e la mia copia la prenderò domani”.