Gli svizzeri al voto: referendum per bandire i minareti

Pubblicato il 28 Novembre 2009 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA

MI050407EST_0024I manifesti della campagna elettorale sono infiammatori: uno di essi mostra minareti che si innalzano dalla bandiera nazionale come missili. Una delle immagini che la formazione di estrema desta anti-immigrati, il Partito del Popolo Svizzero, presenta agli elettori nel quadro di una iniziativa referendaria che punta alla eliminazione di tutti le moschee in Svizzera.

Si vota domenica, a quanto riferisce The Huffington Post, e il referendum ha provocato un acceso dibattito riguardo alla identità nazionale e alle paure di boicottaggi e reazioni violente da parte dei Paesi musulmani. La tensione è alta, e la moschea di Ginevra è stata vandalizzata giovedi da ignoti che hanno imbrattato di vernice rosa la porta di ingresso.

Si è trattato del terzo incidente del genere contro la moschea questo mese. In precedenza un auto dotata di altoparlante ha incrociato nella zona con una voce che imitava grossolanamente quella del muezzin chechiama alla preghiera, e vandali hanno lanciato grosse pietre contro l’edificio, danneggiando il mosaico.

Esponenti del mondo degli affari affermano che un bando dei minareti sarebbe disastroso per l’economia svizzera perchè provocherebbe la partenza dal Paese da parte di ricchi musulmani che usano le sue banche, acquistano beni di lusso e frequentano i suoi luoghi di svago.

Il referendum sfrutta le preoccupazioni, scrive The Huffington Post, riguardo all”’invasione” dei musulmani in Europa in anni recenti, dall’irritazione francese e italiana per le donne col burka, all’allarme diffusosi in Olanda dove un estremista islamico ha ucciso un regista che aveva girato un documentario contrario all’Islam.

I sondaggi indicano che l’appoggio al bando sta aumentando, ma secondo gli osservatori è improbabile che il Partito del Popolo Svizzero riesca a farlo approvare. Allo stato dei fatti i favorevoli sono il 37 per cento e i contrari il 53. Tra 350 e 400 mila della popolazione svizzera di 7,5 milioni sono musulmani, molti arrivati nel Paese come rifugiati dalla ex-Yugoslavia negli anni novanta.

Essi sono bene integrati, solo il 13 per cento di loro è praticante e finora non hanno reagito con una contro-campagna a quella del Partito del Popolo Svizzero. Ha dichiarato il portavoce dell’Associazione Alberghiera Svizzera, Thomas Alleman: «In caso di vittoria dei sì la buona reputazione della Svizzera come un Paese aperto, tollerante e sicuro sarebbe perduta, per non parlare dei gravi danni all’industria turistica».