Regeni, Renzi: “Italia si fermerà solo davanti alla verità”

Giulio Regeni
Giulio Regeni

ROMA – “L’Italia – dice il premier Matteo Renzi – non si accontenterà di nessuna verità di comodo. Consideriamo un passo in avanti importante il fatto che le autorità egiziane abbiano accettato di collaborare e che i magistrati locali siano in coordinamento con i nostri. Ma proprio per questo potremo fermarci solo davanti alla verità. Non ci servirà a restituire Giulio alla sua vita. Ma lo dobbiamo a quella famiglia. E, se mi permettete, lo dobbiamo a tutti noi e alla nostra dignità”.

Le parole del premier arrivano dopo che – a due mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni – l’Egitto ha fornito una nuova versione della morte del ricercatore addossando la colpa a una “banda specializzata in sequestri di stranieri”, che operava con divise della polizia, i cui componenti sono stati tutti uccisi in un bltz della polizia egiziana.

Il 5 aprile è previsto a Roma un incontro tra gli investigatori italiani e la polizia egiziana: i magistrati di piazzale Clodio, a questo punto, vogliono scoprire da chi e attraverso quale canale i documenti del ricercatore universitario (passaporto, due tesserini universitari e il bancomat) sono arrivati nell’abitazione della sorella di Tarek. Chi indaga a Roma, inoltre, è sempre in attesa, come ricordato ieri dal procuratore Pignatone, della documentazione completa relativa agli accertamenti eseguiti al Cairo, considerato che il materiale finora consegnato risulta parziale.

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