Il generale McChrystal, capo militare in Afghanistan: se continuiamo a uccidere civili, perdiamo la guerra

Il gen. McChrystal parla alla Cbs
Il gen. McChrystal parla alla Cbs

La situazione in Afghanistan «è peggiore» di quanto il generale Stanley McChrystal potesse prevedere quando ha assunto il comando delle forze Usa e Nato impegnate nel Paese. Per questo occorre stringere i tempi per arrivare a una decisione.

Intervistato dalla rete tv Cbs, che ha realizzato su di un servizio seguendolo per una settimana, McChrystal ha detto: «Le cose sono probabilmente un po’ peggio» di come se le immaginasse all’arrivo a Kabul: «In alcune aree, la diffusione della violenza, l’estensione geografica della violenza è un po’ più grande di quanto avessi capito».

Ha detto il generale: «L’aumento della violenza ha avuto come risultato la morte di 265 civili negli ultimi dodici mesi, uccisi in azioni di truppe americane o alleate: una situazione che deve essere fermata se si vuole raggiungere la vittoria. Il problema dei morti civili è molto più importante di quanto io stesso avessi capito in un primo tempo. Su questa questione possiamo, letteralmente, perdere la guerra».

Secondo McChrystal, «è molto più importante proteggere i civili che non uccidere i talebani e i ribelli di Al Qaeda. Se la gente ci vede come occupanti e nemici, non potremo avere successo e le nostre perdite continueranno a crescere».

E ancora: il modo per vincere la guerra «non è aumentare la capacità di fuoco degli Stati Uniti”, ma procedere nel conquistare la fiducia della popolazione. McChrystal ha anche ribadito che la questione “tempo” è fondamentale per la riuscita della missione, e ha deplorato la lentezza della burocrazia di Washington. «Il segretario alla Difesa vede un periodo tra i 12 e i 18 mesi per arrivare a un cambiamento significativo (in Afghanistan), ma quando ci vogliono dai due ai tre mesi solo per tirar fuori gli attrezzi dalla borsa questo diventa un handicap notevole».

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