Il vicepremier israeliano: “Meglio i nostri bombardamenti dell’atomica iraniana”

TEL AVIV – Se Israele si troverà costretto a scegliere fra bombardare l'Iran o permettere a Teheran di avere un arsenale atomico operativo, dovrà alla fine optare per la prima alternativa. E' questa la convinzione espressa dal vicepremier israeliano Moshe Yaalon (Likud, destra), in un intervento pubblico ripreso oggi dai media locali.

''Israele non potrebbe accettare a nessun costo di ritrovarsi con un coltello alla gola'', ha affermato Yaalon. Per questo ''se la scelta fosse alla fine fra la bomba (iraniana) e i bombardamenti (israeliani) dal mio punto di vista sarebbero meglio i bombardamenti'', ha aggiunto Yaalon.

Il vicepremier, ex capo di Stato maggiore e membro del gabinetto governativo ristretto della sicurezza nazionale, ha ribadito moniti già avanzati a più riprese sia dal premier, Benjamin Netanyahu, sia dal ministro della Difesa, Ehud Barak.

Yaalon ha d'altra parte invocato un rafforzamento delle ''sanzioni diplomatiche ed economiche verso l'Iran'', sostenendo che altrimenti ''il momento della verità potrebbe arrivare presto''.

Nelle medesime ore il presidente Shimon Peres (in visita a Washington dove ha ricevuto da Barack Obama la prestigiosa Medaglia della Libertà) ha a sua volta osservato che ''la minaccia iraniana deve essere fermata''.

Ma ha anche rassicurato il leader della Casa Bianca che in questa fase Israele ''sostiene gli sforzi'' degli Usa sul fronte delle sanzioni e dell'iniziativa politico-diplomatica.

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