India: 320 linee a casa. Ex ministro delle telecomunicazioni indagato

NEW DELHI, 10 OTT – Un ex ministro indiano delle Telecomunicazioni e' indagato per avere installato nella propria residenza 320 linee telefoniche, oltre che a essere coinvolto in uno scandalo sull'assegnazione di licenze di telefonia mobile di seconda generazione. Lo riportano oggi i media indiani. Dayanidhi Maran, esponente di un partito regionale del sud, aveva creato nella propria residenza una sorta di centralina telefonica e dati collegata a un network televisivo gestito dal fratello.

Sospettato di irregolarita', il politico si era gia' dimesso lo scorso luglio dal dicastero del Tessile che occupava dopo essere stato titolare delle Telecomunicazioni dal 2004 al 2007.

La polizia ha fatto irruzione oggi in diverse case e uffici a New Delhi e Chennai appartenenti a Maran e al fratello Kalanithi, che e' a capo del circuito tv Sun Network. Gli inquirenti del Cbi (Central Bureau of Investigation, una sorta di Fbi indiana) cercano dei documenti relativi alla vendita della societa' Aircel a un'azienda della Malaysia. Indagato e' anche l'industriale Ananda Krishnan, a cui appartiene la societa' malese Maxis, sospettato di aver pagato ''mazzette'' per ottenere le licenze.

Maran e' il secondo ministro del governo di Manmohan Singh che si dimette per lo scandalo sulle frequenze telefoniche assegnate nel 2008 in base a una controversa gara pubblica che avrebbe creato una perdita di ben 39 miliardi di dollari per l'erario (la cifra e' contestata). In un Paese con oltre 800 milioni di cellulari, le Telecomunicazioni sono un settore chiave e fonte di enormi profitti per le industrie telefoniche.

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