India, scandalo cricket: scoperta “tangentopoli” che lega sport e politica

E’ stato ribattezzato «Cricketopoli» lo scandalo che da oltre due settimane sta sconvolgendo l’India e che ha travolto non solo il mondo sportivo, ma anche quello politico. Il presidente della Premier League (Ipl), Lalit Modi, è stato sospeso ieri sera dalla Federazione nazionale di cricket (Bcci) proprio dopo la finale del torneo.

Ma la vicenda ha coinvolto anche Shashi Tharoor, viceministro degli Esteri e in passato sottosegretario generale dell’Onu, nonchè pupillo di Sonia Gandhi. A svelare lo scandalo era stato due settimane fa, con un messaggio su Twitter, proprio Tharoor, coinvolto in una vicenda di favoritismi politici e poi costretto a dimettersi su pressione del partito del Congresso che pensava di arginare lo scandalo.

Lla polemica, che ha monopolizzato l’attenzione di tutti i media, rischia ora di far scricchiolare anche la coalizione di governo guidata da Manmohan Singh, già sotto pressione per il rincaro dei generi alimentari e benzina. L’opposizione indù nazionalista raggruppata nel Bjp promette di scatenare un terremoto in parlamento dove già infuria una polemica per le intercettazioni telefoniche di alcuni leader politici.

Nell’occhio del ciclone è proprio la Premier League, un campionato che tra giocatori stranieri, sponsorizzazioni, diritti televisivi ha un giro d’affari da capogiro stimato in oltre 4 miliardi di dollari. Il torneo a eliminazione è composto da 8 squadre che rappresentano le principali città indiane «assegnate» con un’asta a potenti holding di ricchi industriali e di famose star di Bollywood.

A gestire questa enorme macchina da soldi è da tre anni Modi, controverso personaggio frequentatore dei salotti bene di Mumbai, considerato «vicino» a un piccolo partito che fa parte della coalizione di governo. È lui il personaggio chiave della «tangentopoli» ed è attualmente sotto inchiesta per riciclaggio di denaro sporco e evasione fiscale. Secondo la stampa indiana, il presidente della Ipl era al centro di un vasto giro di denaro, forse anche riciclato, veicolato attraverso società fittizie nei principali paradisi fiscali del mondo.

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