Indignati Usa vogliono assediare convenzioni partiti ma non hanno soldi

Indignati newyorchesi a Zuccotti Park

NEW YORK, STATI UNITI – Almeno per il momento sembrano finiti i tempi dei grandi eventi per i membri di ”Occupy Wall Street”. Perchè? Beh, il fatto è che gli indignati della Grande Mela sono rimasti al verde. Del loro tesoretto, che nel momento di maggior successo del gruppo e’ arrivato anche a quota 700.000 dollari, sono rimasti solo 170.000 dollari, e le donazioni languono.

Nel mese di febbraio gli attivisti sono riusciti a racimolare soltanto cinquecento dollari. Forse era proprio questo il motivo per cui una settimana fa gli indignati erano alla ricerca di un ragioniere: non si trattava di amministrare il denaro, ma fare i conti con le casse quasi vuote.

”Se non troveremo altre risorse finanziarie, il movimento potrebbe avere meno di un mese di vita”, ha detto al Wall Street Journal Haywood Carey, membro del gruppo di contabili di Occupy Wall Street.

Gli attivisti per ora hanno sospeso tutti i nuovi progetti, limitandosi a impiegare il denaro rimasto per le necessita’ quotidiane. Alcuni manifestanti attribuiscono la quasi bancarotta ad alcune voci di spesa secondo loro assolutamente inutili, che piano piano hanno fatto calare il tesoretto: dai dollari utilizzati per l’acquisto di erbe per la medicina omeopatica, a quelli necessari per cartine, tabacco e… erba.

Ma gli organizzatori ritengono che questa penuria di fondi sia soltanto passeggera. Sono convinti che le donazioni ricominceranno ad arrivare con l’avvento della primavera e in prossimità delle convention democratica e repubblicana, rispetivamente a settembre e ad agosto, che gli Occupy Wall Street hanno già deciso di ”invadere’.

Un replay della drammatica convenzione democratica del 1968 a Chicago quando gli sgherri del sindaco Richard J. Daley trasformarono l’evento in una sorta di mattanza (a quel tempo c’era di mezzo la guerra in Vietnam con l’impronta del presidente democratico  Lyndon Johnson che aveva spedito nel paese asiatico 500 mila uomini)? C’è da sperare di no, anche se ancora non si sa con chi se la prenderanno gli indignati, se con la convention democratica a Charlotte, North Carolina, o con quella repubbicana a Tampa Bay, Florida.

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