Dall’Indocina alla battaglia d’Algeri, Jacques Massu tra patria e tortura

Mitico generale francese, Jacques Massu  (1908 – 2002), ufficiale di carriera, si unì a De Gaulle nel 1940,dopo la capitolazione della Francia e partecipò alle campagne del Ciad e alla liberazione di Strasburgo. Dopo la guerra, prestò servizio in Indocina (1945-47 e 1951-54).

Promosso generale nel 1955, comandante di una divisione di paracadutisti, diresse lo sbarco a Porto Said durante la campagna di Suez (1956); poi fu incaricato di mantenere l’ordine pubblico ad Algeri, dove agì con durezza nel reprimere i movimenti di insurrezione.

Presidente del Comitato di Salute Pubblica nel 1958, contribuì all’ascesa di De Gaulle in Francia, ma non ne condivise la politica nei confronti dell’Algeria: Massu era infatti uno strenuo sostenitore dell’Algeria francese e fu richiamato in patria nel 1960 per il suo atteggiamento ultrà. Rientrato nell’esercito nel 1961, fu comandante di Metz e poi comandante delle truppe francesi in Germania (1966-69). Nel 1971 pubblicò i suoi Mémoires, in cui pretende di giustificare la tortura in Algeria.

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