Prima dell’addio alla Casa Bianca, il presidente Trump ha concesso l’indulto a 72 persone e ha commutato 70 sentenze.
A beneficiare del perdono e dell’indulto, c’è anche un italiano: Tommaso Buti, l’imprenditore fiorentino sul quale era stata aperta negli USA un’inchiesta per frode in merito alla bancarotta della catena di ristoranti “Fashion Cafe” che finora non ha portato a nessuna condanna.
Tra i gli altri graziati c’è l’ex consigliere Steve Bannon, il rapper Lil Wayne e Ken Kurson, un amico di Jared Kushner. A ottobre è stato accusato di cyberstalking in relazione a un complicato divorzio.
Trump grazia Bannon dopo l’accusa di frode
Bannon, era stato arrestato nell’agosto 2020 con l’accusa di frode nell’ambito della campagna online di raccolta fondi “We Build The Wall“, per la costruzione di un muro al confine con il Messico, promessa in campagna elettorale dal tycoon.
Trump commuta la pena ad altre 70 persone
Trump ha inoltre commutato la pena a 70 persone, tra cui Kwame Kilpatrick, l’ex sindaco di Detroit che stava scontando 28 anni di prigione per reati di corruzione, e il rapper Kodak Black.
Black, 23 anni, nato Bill Kahan Kapri, nel 2020 è stato condannato per aver rilasciato una falsa dichiarazione riguardo l’acquisto di un’arma da fuoco.
Trump non ha perdonato se stesso e i suoi familiari, come alcuni media avevano ipotizzato, né l’avvocato personale Rudolph Giuliani.
Nella lista non figurano il fondatore di Wikileaks, Julian Assange né il whistleblower dell’NSA, Edward Snowden.(Fonte: New York Post)