Ior. Licenziamento Gotti Tedeschi, i cardinali divisi: la ratifica salta

Ettore Gotti Tedeschi (LaPresse)

ROMA – “Ior, i cardinali non ratificano la svolta”, titola il Corriere della Sera. “E’ scontro fra i cardinali sul licenziamento di Gotti”, scrive Repubblica. I due quotidiani raccontano le divisioni in Vaticano tra i cardinali sull’addio del vertice della banca vaticana, lo Ior, Ettore Gotti Tedeschi.

Sulla sfiducia i cardinali sarebbero di pareri diversi e i cinque membri della Commissione cardinalizia di vigilanza non avrebbero ancora preso una decisione su Gotti, sfiduciato otto giorni fa dal Consiglio di sovrintendenza dell’istituto.

Due porporati scrive il Corriere della Sera “si dice, hanno rifiutato ieri mattina di votare il provvedimento sostenuto dal segretario di Stato Tarcisio Bertone per chiudere la partita”.

Della Commissione fanno parte, oltre al segretario di Stato Tarcisio Bertone, Attilio Nicora, presidente dell’Autorità di informazione finanziaria, Jean-Louis Tauran, presidente del pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, Telesphore Placidus Toppo che è indiano e il brasiliano Odilo Pedro Scherer.

Il Corriere della Sera ricostruisce: “Quanto a Tauran e Nicora, si racconta, hanno contestato il comportamento del board. E ieri hanno mantenuto il punto: nessuna ratifica della sfiducia a Gotti Tedeschi. Del resto Tauran fa parte dell’ala diplomatica che guarda con diffidenza al segretario di Stato. E Nicora ha sostenuto fino all’ultimo la prima versione della legge antiriciclaggio, poi modificata con un decreto che il 25 gennaio ha ridimensionato l’Authority che presiede. Uno dei motivi che ha portato Gotti Tedeschi a scontrarsi con Bertone, fino alla sua cacciata”.

Repubblica riporta i retroscena d’oltretevere così: “E a opporsi alla ratifica della cacciata del banchiere di Piacenza risultano soprattutto Nicora e Tauran. Quest’ultimo è un porporato molto vicino a Gotti. Ma a lavorare a stretto contatto con lui allo Ior è stato particolarmente il primo. Era infatti l’asse costituito da Nicora e Gotti a battersi per una maggiore trasparenza, tesa a estendere ad esempio la retroattività della legge antiriciclaggio a prima del 1 aprile 2011. Ma su questo e altri motivi si era poi consumata la rottura fra Gotti e Bertone. Eppure, il Segretario di Stato si sarebbe opposto fino all’ultimo alla decisione del board interno all’Istituto sull’allontanamento del presidente”.

Sul successore di Gotti ci sarebbero i seguenti nomi in lizza secondo Repubblica: il tedesco Hans Tietmeyer, ex presidente della Bundesbank, “dato come candidato preferito da Joseph Ratzinger”,il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari e il notaio di Torino Antonio Maria Marocco, attuale consigliere del Consiglio di sovrintendenza dello Ior e membro del cda di Unicredit.

 

Gestione cookie