Iran. Hacker al servizio del governo colpiscono siti web ”nemici”

Guardie Rivoluzionarie iraniane

TEHERAN, IRAN – Hackers iraniani al servizio della Guardia Rivoluzionaria del gruppo paramilitare Basij hanno lanciato una serie di attacchi contro siti web ”nemici”, a quanto riferisce un giornale governativo, implicitamente riconoscendo che l’Iran è impegnato nella guerra cibernetica.

Secondo l’Associated Press, la notizia riportata dal giornale segue l’annuncio del gennaio scorso in base al quale si è appreso che il regime di Teheran ha creato per la prima volta un corpo di polizia cibernetica nel tentativo di mettersi al passo nel mondo digitale.

Le iniziative del governo trovano anche la loro spiegazione nel fatto che internet è stata uno strumento fondamentale nelle proteste seguite alla rielezione, secondo l’opposizione con brogli, del presidente Mahmoud Ahmadinejad nel 2009. Il regime sta anche cercando di rafforzare le sue difese dopo che di recente il virus Stuxnet è entrato nei computer utilizzati per il suo controverso programma nucleare cercando di sabotarlo.

Il comandante del Basij, generale Ali Fazli, ha dichiarato al giornale di stato IRAN che l’esercito cibernetico del Paese è formato da docenti universitari, studenti e clerici, e che i suo attacchi sono una rappresaglia contro simili attacchi all’Iran. Non sono stati resi noti dettagli sugli eventuali obiettivi di questi attacchi o su quando sarebbero avvenuti.

L’Iran sta da tempo cercando di aggiornarsi nel mondo digitale come importante mezzo per affrontare quella che chiama ”la guerra soffice”, definedola un mezzo ”difensivo, di sicurezza, politico e culturale per tutti i Paesi”.

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