TEHERAN, 1 NOV – Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha incassato oggi un importante punto a suo favore nella sfida che lo contrappone da tempo al Parlamento. Ottenuto anche l'appoggio del presidente del Majlis suo rivale, Ali Larijani, ha infatti registrato la sconfitta dei parlamentari che avrebbero voluto le dimissioni del ministro per l'Economia Shamseddin Hosseini, che rischiava il voto di sfiducia.
Il ministro era stato convocato per rispondere in particolare sulla grave truffa finanziaria che coinvolge sette istituti bancari e ha fatto finire in carcere una quarantina di persone, fra cui il vicegovernatore della Banca centrale. Su 244 parlamentari che hanno partecipato al voto, 93 hanno votato per la sfiducia, 141 contro e dieci si sono astenuti.
Lo stesso Hosseini, accusato di non aver vigilato sul sistema bancario, ha rivolto le sue scuse al Majlis e agli iraniani. Ma Larijani – vicino alla Guida suprema Ali Khamenei, che anche di recente ha cercato di frenare altre iniziative parlamentari contro il presidente nonostante i disaccordi con lui – ha chiesto ai deputati di non votare la sfiducia per non esasperare il clima e per difendere l'economia.
Rimangono tuttavia in sospeso sia il voto di sfiducia per un altro ministro, quello per l'energia, sia una mozione che potrebbe preludere all'impeachment per lo stesso Ahmadinejad, ferma da mesi ma tornata di attualita' dopo che nuovi firmatari hanno compensato la rinuncia di altri.
Intanto oggi alcuni parlamentari sono tornati a mettere in luce il ruolo che sarebbe stato svolto nella truffa del principale imputato, imprenditore Amir Mansour Aria – ritenuto vicino al capo di gabinetto del presidente Ahmadinejad, Rahim Esfandiar Machai. Un influente conservatore moderato, Ahmad Tavakoli, ha denunciato fra l'altro che le ricchezze del gruppo di Aria sarebbero aumentate di ben 94 mila volte in sei anni.
Ma lo stesso presidente in aula ha difeso il suo ministro, ribadendo che il suo governo e' contro la corruzione e invitando all'unita' per affrontare i problemi.