Iran nucleare, nuovo ultimatum all’Europa: “Stop alle sanzioni o andiamo avanti”. Cina: “Bullismo unilaterale degli Usa”

Iran nucleare, nuovo ultimatum all’Europa: “Stop alle sanzioni o andiamo avanti”. Cina: “Bullismo unilaterale degli Usa” (Foto Ansa)

MILANO – L‘Iran lancia un nuovo ultimatum a Francia, Germania e Gran Bretagna, i partner europei dell’accordo sul nucleare: altri sessanta giorni per rientrare nei termini dell’intesa firmata a Vienna nel 2015, che prevedeva lo stop alle sanzioni, abbandonata da Donald Trump l’anno scorso con il ripristino delle sanzioni. “Se non ci saranno azioni concrete per contrastare gli effetti delle sanzioni statunitensi sull’economia di Teheran”, ha chiarito il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Abbas Mousavi, “la Repubblica islamica compirà a settembre nuovi passi verso la riduzione dei suoi impegni nell’intesa”.

Il nuovo ultimatum arriva all’indomani dell’annuncio, da parte dell’Iran, della ripresa dell’arricchimento del suo uranio al 5%, quindi oltre la soglia del 3,67%. Teheran ha già fatto sapere di aver superato la soglia del 4,5%. E preannuncia l’arricchimento al 20% in caso di inazione da parte dei Paesi europei. 

“Siamo estremamente preoccupati dai diversi annunci fatti nel fine settimana da parte dell’Iran di iniziare ad arricchire l’uranio oltre il limite previsto dall’accordo sul nucleare”, ha sottolineato una portavoce della Commissione europea.  

Anche la Russia si è detta “preoccupata” dalla decisione dell’Iran, ma ha ribadito di voler “continuare il dialogo”. “La situazione – ha affermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov – naturalmente suscita preoccupazione. La Russia prima di tutto ha intenzione di continuare il dialogo e gli sforzi sul fronte diplomatico”.  

La Cina accusa direttamente Washington e parla di “bullismo unilaterale” degli Stati Uniti: “E’ un tumore che si diffonde e sta creando più problemi e crisi su scala globale”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, commentando la crisi sulla questione nucleare iraniana. “Le pressioni degli Usa sull’Iran – ha affermato Geng – sono la causa alla radice della crisi sulla questione nucleare”.

Teheran, dal canto suo, ribadisce di voler il nucleare per scopi pacifici e sostiene di non rappresentare “una minaccia per la sicurezza energetica globale, come sostenuto dai suoi nemici, ma al contrario ne garantisce la stabilità, anche nel suo stesso interesse”, ha detto il ministro del Petrolio di Teheran, Bijan Zanganeh. (Fonti: Ansa, Agi, New York Times, Tehran Times, Haaretz, Al Jazeera)

 

 

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