Iran. Progressi nel nucleare ma secondo l’occidente non avrebbe la bomba

Immagine satellitare di un impianto nucleare iraniano

NEW YORK, STATI UNITI – L’Iran sta facendo grandi passi in avanti nel suo programma nucleare. Ha triplicato la sua capacita’ di arricchire l’uranio in un impianto sotterraneo. Lo afferma l’agenzia dell’Onu per l’energia atomica (AIEA), e su questo nessuno ha dubbi.

Ma per quanto riguarda la bomba, la questione e’ ben diversa. Nessuno sembra in grado di dire se davvero Teheran stia cercando di dotarsi di armi atomiche, a cominciare dalla Cia, e dalle altre agenzie di intelligence Usa.

Di certo si tratta di un’opzione, ma non c’e’ allo stato dell’arte alcuna prova che la leadership iraniana abbia preso una decisione in tal senso. Lo ha detto in maniera esplicita in un’audizione al Senato degli Stati Uniti il 31 gennaio James Clapper, il direttore della National Intelligence Usa: ”Certamente si stanno muovendo su questo percorso, ma non riteniamo che abbiano davvero preso la decisione di procedere con un’arma nucleare”.

Anche il direttore della Cia David Petraeus ha a sua volta fatto un’analoga analisi, mentre il capo del Pentagono Leon Panetta, in un’intervista tv, ha detto: ”Stanno sviluppando un’arma nucleare? No, ma noi sappiamo che stanno tentando di sviluppare capacita’ nucleari”. Un atteggiamento prudente che secondo vari critici in Israele e in alcune capitali europee e’ – scrive il New York Times – forse anche il frutto dell’avventura irachena, quando sulla base delle informazioni della Cia nessuno aveva dubbi sull’ arsenale di armi di distruzione di massa a disposizione di Saddam Hussein, che poi e’ risultato inesistente.

Certo, proprio quell’esperienza ha indotto una profonda revisione del modo di raccogliere e soprattutto di analizzare le informazioni da parte della Cia e delle altre 15 agenzie di intelligence americane. Ora nessuno intende piu’ ripetere l’errore di ritenere che chi ostacola il lavoro degli ispettori dell’Aiea abbia un programma nucleare segreto. Alcuni funzionari dell’intelligence Usa citati dal Nyt sostengono che probabilmente l’Iran procede su questa politica di ”strategica ambiguita”’ per rafforzare la sua influenza nella regione.

Di fatto, anche India e Pakistan hanno avuto programmi nucleari clandestini per decenni, prima di decidere di costruire e testare le loro bombe, nel 1998. ”Credo che gli iraniani vogliano avere la capacita’ (di costruire la bomba atomica), ma non vogliano un arsenale”, ha affermato Kenneth Brill, un ex ambasciatore Usa all’Aiea ed ex direttore della comunita’ di intelligence del Centro Nazionale contro la proliferazione nucleare.

David Kay, che era capo del team della Cia incaricato di trovare le armi di Saddam dopo l’invasione del 2003, la mette pero’ in maniera diversa: nessuno ha le prove che Teheran abbia deciso di costruire la bomba, ma ”questo io credo che questo riflette un vero vuoto di intelligence”.

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