Iran, la stampa boicotta il documentario sulla storia di Neda

La visione di un documentario dedicato a Neda Agha-Soltan, diventata simbolo della protesta post-elettorale in Iran dopo essere stata uccisa durante una manifestazione a Teheran il 20 giugno scorso, è stata boicottata dalle autorità iraniane che hanno fatto ricorso ad interferenze nelle trasmissioni satellitari e a tagli dell’energia elettrica per impedire di vedere il film in programma nei giorni scorsi sul canale satellitare Voice of America Persian Tv.

Lo riferisce il Guardian. Il film dal titolo “For Neda”  realizzato dal giornalista iraniano Saeed Kamali Deghan, ex corrispondente del quotidiano britannico dall’Iran, e prodotto dall’americana Hbo, è in uscita nei prossimi giorni in coincidenza con l’anniversario della contestata rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad il 12 giugno scorso che ha dato vita all’ondata di massicce manifestazioni di protesta, ma è già visibile su Youtube e per la sua versione in farsi la Hbo ne aveva concesso la trasmissione a Voice of America Persian Tv, la cui visione però, stando a quanto riportato dal Guardian, è stata impedita con un mirato boicottaggio tecnico durante la messa in onda gli scorsi mercoledì e giovedì. Sono 70 minuti di immagini che il giornalista iraniano ha raccolto tornando nel suo Paese lo scorso novembre con l’intenzione di raccontare la vera Neda, con filmati precedenti e successivi alla sua morte ma soprattutto attraverso interviste con i familiari, le prime concesse da quando l’agonia della ventisettenne ha fatto il giro del mondo via Youtube e Twitter diventando il simbolo di quei giorni.

“Il governo iraniano sta disperatamente tentando di ridimensionare l’impatto della morte di Neda – racconta il giornalista in un suo intervento sul Guardian – fino ad ora hanno realizzato due documentari, il più recente verrà trasmesso nell’anniversario della sua morte dalla tv di stato”. Una mossa non inconsueta, secondo il giornalista iraniano: “é un esempio di come nella loro strategia tentino di anticipare l’opposizione” spiega. “Prima del mio arrivo nella casa di Neda per me lei era un simbolo di libertà – scrive ancora Saeed Kamali Deghan – ma poco dopo era come se la conoscessi da anni. Una ragazza come milioni di altre in Iran, che voleva un po’ di libertà e non poteva rimanere in silenzio”.

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