Iran, Trump ripristina tutte le sanzioni. Stop petrolio, solo 8 Paesi potranno importarlo

Iran, Trump ripristina sanzioni: stop al petrolio, per chi vale
Iran, Trump ripristina tutte le sanzioni. Stop petrolio, solo 8 Paesi potranno importarlo (Foto archivio Ansa)

WASHINGTON – L’amministrazione Trump ha annunciato il ripristino di tutte le sanzioni Usa sull’Iran che erano state revocate con l’accordo sul nucleare del 2015. Mike Pompeo, segretario di Stato americano, ha rassicurato che otto Paesi potranno continuare temporaneamente a importare petrolio iraniano e tra questi potrebbe esserci l’Italia. Pompeo ha poi annunciato che altri 700 individui saranno inseriti nella lista nera delle sanzioni a Teheran.

Le sanzioni, che entreranno in vigore in queste ore, riguardano i settori dell’energia, del trasporto marittimo e quello finanziario. Si tratta della seconda tranche di misure restrittive reintrodotte dall’amministrazione Trump dopo l’uscita degli Usa dall’accordo sul nucleare iraniano del luglio 2015. 

Ad essere penalizzati saranno soprattutto i Paese che continuano a importare petrolio dall’Iran e le società che continuano a fare affari con individui od entità inserire nella ‘lista nera’ degli Usa. Il segretario di stato Mike Pompeo e quello al tesoro Steve Mnuchin hanno spiegato che le sanzioni resteranno in vigore fino a che Teheran non finirà di sostenere il terrorismo, rinuncerà al suo coinvolgimento militare in Siria e fermerà completamente i suoi programmi nucleare e missilistico.

L’elenco degli otto Paesi esentati dalle sanzioni e che potranno continuare a importare temporaneamente petrolio dall’Iran sarà reso noto lunedì, quando le misure decise dall’amministrazione Trump entreranno in vigore. Secondo indiscrezioni dovrebbero esserci di certo Giappone, Corea del Sud, Cina e India. Forse – spiegano fonti dell’amministrazione Usa – anche la Turchia. 

L’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, in una nota congiunta con i ministri degli Esteri e delle finanze di Francia, Germania e Gb, i paesi Ue che hanno negoziato l’accordo con l’Iran, esprime “profondo rammarico” per l’ulteriore ripristino di tutte le sanzioni Usa a Teheran. Nella nota si sottolinea l’importanza di mantenere ed implementare l’accordo Jcpoa, “fondamentale per la sicurezza dell’Europa, della regione e del mondo intero” e che “l’Iran continui ad attuare integralmente tutti i suoi impegni nucleari”. 

Nella nota sottoscritta oltre che da Mogherini da Jean-Yves Le Drian, Heiko Maas, Jeremy Hunt, Bruno Le Maire, Olaf Scholz e Philip Hammond, si precisa che il Jcpoa “è un elemento chiave dell’architettura globale di non proliferazione nucleare e della diplomazia multilaterale, approvata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza Onu attraverso la risoluzione 2231, ed è fondamentale per la sicurezza dell’Europa, della regione e del mondo intero”. 

Si sottolinea inoltre che “l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha confermato in dodici rapporti consecutivi che l’Iran si attiene ai suoi impegni ai sensi dell’accordo” e “ci aspettiamo che continui ad attuare integralmente tutti i suoi impegni nucleari, come stabilito dal Jcpoa”. Tra l’altro si considera “necessario proseguire il lavoro per assistere e rassicurare gli operatori economici che perseguono attività legittime ai sensi del diritto dell’Ue” e si “rimane impegnati a implementare l’intesa sulla base di una questione di rispetto degli accordi internazionali e della nostra sicurezza internazionale condivisa, e ci aspettiamo che l’Iran svolga un ruolo costruttivo in questo senso”. 

Il testo ricorda poi che l’accordo “prevede anche la revoca delle sanzioni internazionali al fine di avere un impatto positivo sulle relazioni commerciali e economiche con l’Iran, ma soprattutto sulla vita della popolazione iraniana”. Infine si evidenzia che “come parti del Jcpoa, ci siamo impegnati a lavorare, tra l’altro, sulla conservazione e il mantenimento di canali finanziari efficaci con l’Iran e sul proseguimento dell’esportazione di petrolio e gas” a Teheran e che “su questi, come su altri argomenti, il nostro lavoro continua, anche con la Russia e la Cina come partecipanti dell’accordo e con i paesi terzi interessati a sostenerlo”.  

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