Iraq, elezioni: tra caos e ritardi nessun partito avrà la maggioranza

Pubblicato il 16 Marzo 2010 - 17:14 OLTRE 6 MESI FA

Il premier iracheno al-Maliki

I risultati parziali delle elezioni parlamentari in Iraq indicano profondi cambiamenti nella distribuzione del potere suscettibili di creare divisioni, con un candidato laico, Ayad Allawi, che sfida il primo ministro Nuri Kamal al-Maliki e vecchie alleanze che si sbriciolano di fronte ad un folto numero di movimenti dissidenti, a quanto scrive il New York Times.

Le tradizionali alleanze kurde e di sciiti arabi sono affrontate da movimenti che contestano il loro asserito diritto alla leadership, in particolar modo i seguaci del chierico radicale Muqtada al-Sadr, che combattè contro gli americani due volte nel 2004. I votanti arabi Sunniti sono stati incoraggiati in una elezione in cui hanno preso parte sotto l’egida di una alleanza laica.

Ma per molti versi, il voto ha solidificato divisioni etniche e settarie causate dall’invasione americana del 2003. Nonostante lo sforzo da parte dei partiti di fare appello a sentimenti nazionalisti, la gente ha nondimeno votato sulla falsariga delle loro identità. Le demarcazioni tra sunniti, sciiti o kurdi hanno impedito la soluzione dei problemi più urgenti del Paese, inclusi le dispute territoriali tra arabi e kurdi e il potere del governo federale in un Paese ancora sotto l’incubo di decenni di dittatura.

”Prima delle elezioni speravamo che avremmo ignorato i settarismi”, dice Sami al-Askari, un alleato di al-Maliki e candidato a Baghdad, che aggiunge: ”Personalmente sono deluso. Come nazione, come popolo non abbiamo ancora passato quel traguardo, e mi dispiace molto ammetterlo”.

I risultati resi noti lunedì rappresentano circa due terzi dei voti della consultazione del 7 marzo per la elezione di 325 parlamentari. Il processo si è dimostrato caotico, con reciproche accuse di brogli da parte dei principali partiti, divisioni tra funzionari elettorali altamente politicizzati e caos nel rendere noti i risultati definitivi, che avrebbero dovuto essere annunciati la settimana scorsa.

Il blocco politico di al-Maliki, secondo quanto riferisce Bloomberg, ha dichiarato che instaurerà trattative con i partiti rivali per la formazione del governo dopo che i risultati finora resi noti mostrano la sua alleanza in vantaggio. Col 66 per cento dei voti scrutinati, l’alleanza di al-Maliki ”Stato della Legge” è in testa in sette delle 18 province irachene, secondo quanto annunciato lunedì dalla Commissione Elettorale Indipendente. I risultati definitivi dovrebbero essere annunciati tra due giorni.

Il blocco del primo ministro, secondo le previsioni, dovrebbe vincere oltre 100 seggi. L’alleanza ”Iraquiya” dell’ex-primo ministro Ayad Allawi sostiene che ne vincerà 80 o 90. Questi numeri sono in linea con le previsioni degli analisti secondo cui nessun partito o blocco otterrà la maggioranza. I negoziati per formare una coalizione di governo dureranno mesi.