WASHINGTON – L’Isis è un “cancro”. Ci vorrà tempo per estirparlo ma alla fine l’America (e non solo) ci riuscirà. Distruggendolo, ovunque sia e mettendo in campo tutta la propria forza aerea. Parola di Barack Obama, presidente degli Stati Uniti che annuncia l’intenzione di mettere l’america a capo di una grande coalizione contro il terrorismo.
Gli Usa, spiega Obama, guideranno
“una vasta coalizione per respingere la minaccia terrorista. L’obiettivo è chiaro: indebolire e distruggere l‘Isis con una strategia anti-terrorismo articolata e prolungata. La campagna che stiamo per iniziare sarà uno sforzo continuo e senza sosta per eliminare la minaccia dell’Isis ovunque si trovi, utilizzando la nostra potenza aerea e sostenendo le forze alleate sul campo“.
Il presidente americano, insomma, accelera l’offensiva contro lo Stato Islamico in Iraq e Siria. Alla vigilia del tredicesimo anniversario degli attacchi alle torri gemelle di New York, il commander in chief Usa annuncia raid aerei a tutto campo. E la Francia, per bocca del ministro degli Esteri Laurent Fabius, ha già chiarito di volervi prendere parte.
Lo scopo è “neutralizzare e distruggere” l’Isis colpendolo “dovunque siano i suoi obiettivi strategici”, come ha detto l’ex sottosegretario alla Difesa, Michele Flournoy.
Una cosa, però, Obama ci tiene a chiarirla: non sarà come la guerra in Iraq e in Afghanistan. Non saranno coinvolte truppe americane sul suolo straniero”. Questa volta si seguirà la strategia già messa a punto con successo in Yemen e Somalia per anni, ha spiegato il presidente americano.
JOHN KERRY IN IRAQ – Nel frattempo continua anche l’offensiva diplomatica per irrobustire la coalizione anti Isis, con il segretario di Stato americano, John Kerry, in visita a Bagdad e nelle altre capitali della regione: il Cairo, Amman, Ankara, Rijad, Doha, Mascate, Kuwait City, Manama.
“Gli Stati Uniti e il mondo non staranno semplicemente fermi a guardare il male dell’Isis che si diffonde”, ha detto Kerry.
“Abbiamo tutti interesse nel sostenere il nuovo governo dell’Iraq in questa congiuntura particolarmente critica. La coalizione che sta al cuore della nostra strategia globale continuerà a crescere e allargarsi nei prossimi giorni. Perché l’Is è l’anti-Islam e nel mondo moderno non c’è spazio per la loro barbarie e la loro brutalità”.
A WASHINGTON VERTICE “DI GUERRA” –Intanto a Washington Obama, dopo aver ricevuto martedì i leader del Congresso nell’Ufficio Ovale, mercoledì ha convocato nella Situation Room della Casa Bianca una riunione con il National Security Council, di fatto una sorta di ‘vertice di guerra’ con tutti i massimi responsabili della sicurezza nazionale, dal Pentagono alla Cia all’antiterrorismo.
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