HANOI – Sale ancora la tensione fra il Vietnam e la Cina per un arcipelago conteso nel Mare Cinese meridionale: a Hanoi, dove le manifestazioni sono rare, una nuova protesta ha fatto scendere in strada un centinaio di persone davanti all’ambasciata cinese mentre la marina vienamita ha iniziato a fare esercitazioni nel mare cinese al largo dell’isola di Hong On, 40 km a est dalla costa all’altezza del Vietnam centrale.
L’esercitazione ufficialmente è stata definita ”anti-incendio”, ma sembra che già stiano spirando venti di guerra con il Vietnam partner economico degli Usa e la minaccia sempre più insistente contro Pechino per il possesso delle isole Spratly.
Nel parco davanti all’ambasciata di Pechino i manifestanti hanno gridato ”Abbasso la Cina” e ”Giù le mani dalle isole Spratly (Nansha in cinese)”. La polizia ha poi intimato di sgomberare ai manifestanti, che hanno quindi compiuto alcuni giri in corteo attorno al laghetto Hoa Kiem, nel centro di Hanoi.
Due giorni fa la Cina aveva intimato al Vietnam di interrompere ogni attività che violi la sua sovranità sulle isole Spratly, rivendicate parzialmente anche da altri quattro Paesi della regione. Hanoi ha accusato scafi cinesi di “attacco premeditato” contro i lavori esplorativi di una nave della società petrolifera PetroVietnam, al largo delle isole contese. L’arcipelago – 400 isolette e atolli senza abitanti – è rimasto finora largamente inesplorato, ma si ritiene possa contenere nei suoi fondali ingenti riserve di petrolio e gas naturale.