Israele annuncia: allentamento del blocco a Gaza

Israele apre una fessura nelle “ganasce” alla Striscia di Gaza. Il gabinetto di sicurezza del governo israeliano ha deciso di allentare il blocco sull’enclave palestinese controllata da Hamas.

Secondo un comunicato a Gaza sarà facilitato l’ingresso di “beni a uso civile” e di  “materiali per progetti civili”.

In realtà Israele ha ribaltato la questione embargo, formulando non più una lista delle merci permesse, ma solo di quelle che sono interdette per motivi di sicurezza, cioè di prodotti che potrebbero avere impieghi anche militari. Nella lista nera rientrano 120 prodotti: tubi di ferro che possono essere usati sia per le condutture d’acqua sia per fabbricare razzi, almeno secondo Israele. In ogni caso non c’è alcuna intenzione da parte del governo di Benjamin Netanyahu di revocare il blocco navale della Striscia.

Se cemento e ghiaia possono essere usati per fabbricare razzi, le pile, le lampadine e gli shampoo finora erano considerati pericolosi mezzi per costruire ordigni. Lo Stato ebraico ha bloccato dal 2007 ad oggi milioni di prodotti alimentari, come il cibo in scatola, le pesche sciroppate e i succhi di frutta, dopo che il controllo della Striscia è finito con regolari elezioni nelle mani di Hamas. In realtà le prime limitazioni erano state decise dopo la cattura del soldato israeliano Gilad Shalit da parte degli uomini legati ad Hamas.

A spingere Israele alla riunione del gabinetto sono stati le forti pressioni internazionali da parte di Usa, Gran Bretagna e Ue, dopo il blitz sanguinoso  della marina alla Mavi Marmara, una nave turca di attivisti filo-palestinesi che stavano portando aiuti umanitari a Gaza, e costato la vita a 9 passeggeri.

LE REAZIONI Il ministro degli Esteri, Franco Frattini ha commentato: Una decisione “attesa” che l’Italia ha “grandemente apprezzato”, parlando  di Israele, “Paese ragionevole e democratico” che ha capito che “la strategia dell’assedio a Gaza era controproducente”.

“Tenere Gaza bloccata – ha spiegato il ministro – vuol dire dare ad Hamas le chiavi del destino di Gaza, ma significa anche non aiutare Abu Mazen e soprattutto mettere in difficoltà la comunità internazionale”. Frattini ha quindi ringraziato per “l’impegno continuo” il portavoce del quartetto, Tony Blair, l’inviato degli Usa per il Medio Oriente, George Mitchell e il rappresentate degli esteri dell’Ue, Catherine Ashton. “L’Europa e gli Usa – ha concluso – ancora una volta hanno detto la stessa cosa insieme e Israele ha capito”.

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