Israele, l’affondamento dell'”Altalena” infiamma lo scontro tra destra e laburisti

Pubblicato il 20 Giugno 2011 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I padri della patria isaeliana, i premier David ben Gurion e Yitzhak Rabin, sono finiti nell’occhio del ciclone: il motivo si chiama “Altalena”. Si tratta della nave dell’Irgun, il gruppo paramilitare di destra guidato da Menachem Begin, che venne affondata a colpi di cannone nel giugno del 1948 dall’esercito regolare del neonato stato di Israele.  La nave portava armi francesi acquistate in segreto dall’Irgun, oltre ad immigrati e combattenti.

La protesta, racconta Fabio Scuto su Repubblica, si è riaccesa nel giorno del sessantatreesimo anniversario della guerra del ’48. A infiammare gli animi è stata anche una gaffe del ministero della Difesa, che in un comunicato ha definito “un assassinio” la morte dei miliziani dell’Irgun a bordo della nave Altalena.

Lo scontro del ’48 tra i paramilitari di destra dell’Irgun e l’esercito regolare riflette una divisione ancora attuale in Israele: quella tra il partito laburista e la destra nazionalista, erede dell’Irgun.  Allora il governo di Ben Gurion voleva imporre la propria autorità e non avrebbe accettato l’esistenza di una forza militare parallela al neonato esercito regolare. Lo scontro fece 19 morti e diversi feriti.

Oggi definendo “un assassinio” quell’azione militare, il governo di Benjamin Netanyahu avrebbe lasciato intendere, scrive Repubblica, che Ben Gurion e Rabin siano degli assassini.  Il ministro della Difesa Ehud Barak, ex laburista, ha ordinato u’inchiesta interna su “questo grave errore storico”.