PARIGI, 4 NOV – Botta e risposta tra il governo israeliano e Marine Le Pen, la leader del Fronte Nazionale francese, che per la prima volta nella storia del partito ha incontrato ieri a New York un rappresentante israeliano, l’ambasciatore presso l’Onu, Ron Prosor, gettando nel profondo imbarazzo lo Stato ebraico. Tanto che Israele si e’ affrettato a dire che quell’incontro e’ avvenuto per sbaglio ed e’ frutto di un ”malinteso”.
Una versione, quest’ultima, che oggi la stessa le Pen ha respinto con forza. Tutto ha inizio ieri, quando la bionda Marine – nel quadro della sua missione negli Usa – invita per una colazione di lavoro un gruppo di diplomatici e ambasciatori francofoni del Palazzo di Vetro. L’invito non riscuote particolare successo, visto che davanti al tavolo imbandito per trenta persone, giungono solo 4 diplomatici, di cui neanche un francofono. Tra i commensali, a un certo punto, compare a sorpresa Ron Prosor.
”Sono entrato per errore in quella stanza, in cui si stava svolgendo una colazione di lavoro con la Le Pen. Il tempo di rendermi conto di quello sbaglio, ed era gia’ troppo tardi”, si e’ giustificato l’ambasciatore, citato dal portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Yigal Palmor, secondo cui il diplomatico ”cercava una sala dove si doveva svolgere un evento organizzato dalla diplomazia francese”.
Una volta entrato, ha raccontato ancora l’ambasciatore, ”tutti mi guardavano, non volevo creare uno scandalo. Non sapevo che dire…cosi’ ho pronunciato qualche frase di circostanza sul fatto che Israele apprezza la diversita’ di opinione, ho stretto la mano alla Le Pen, ed ecco tutto”.
Una ricostruzione che non sembra piacere alla leader del Fronte Nazionale. ”Ma quale malinteso – ha detto oggi la candidata alle presidenziali francesi del 2012 rispondendo ad alcuni cronisti nel centro di Manhattan – nessuno puo’ immaginare per mezzo secondo che l’ambasciatore abbia sbagliato porta. Capisco che l’incontro susciti delle ire (…) Forse nella diplomazia israeliana ci sono due visioni divergenti. Ma non si puo’ discutere per 20 minuti con Marine Le Pen senza sapere dove si stia”.
Ieri, uscendo da quel salone, il diplomatico non ha parlato di malintesi. Anzi, rispondendo ai cronisti, aveva detto di aver ”molto apprezzato la conversazione” e di essere un ”uomo libero” che ama ”la diversita’ di opinioni”, si legge sul quotidiano Le Monde. Da parte sua, Le Pen aveva detto che Prosor e’ un uomo ”affascinante” e espresso soddisfazione per quella che ha definito una ”svolta” nei rapporti tra il suo partito e Israele.
E’ passato quasi un anno da quando la donna, 43 anni, ha ereditato dal padre Jean Marie le redini del Fn. Il suo obiettivo e’ ora quella di dargli un’immagine piu’ moderata e moderna, in vista delle presidenziali del 2012. Jean-Marie Le Pen suscito’ l’ira dello Stato ebraico nel 1987, quando disse che ”le camere a gas sono un punto di dettaglio nella storia della Seconda guerra mondiale”.
Da parte sua, Richard Prasquier, presidente del consiglio che rappresenta gli ebrei di Francia (CRIF), non ha dubbi ”Manteniamo la nostra politica di non contatto con il Fronte Nazionale. Il governo israeliano non ha mai accettato di incontrare Marine le Pen. E questo non sembra essere nei suoi programmi futuri”.
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