GERUSALEMME, 2 NOV – La estensione dei progetti edili ebraici a Gerusalemme proseguira': lo ha ribadito oggi alla Knesset (parlamento) il premier Benyamin Netanyahu secondo cui ''essa non e' una punizione, ma un nostro diritto''.
Si riferiva alla decisione di ieri di costruire 2.000 nuovi alloggi a Gerusalemme est e in insediamenti limitrofi in Cisgiordania, in reazione alla ammissione della Palestina all'Unesco. Alcuni mezzi stampa in Israele hanno presentato questa decisione come una punizione all'Anp di Abu Mazen.
''Noi costruiamo a Gerusalemme perche' e' diritto del nostro popolo ricostruire la sua capitale eterna'' ha detto Netanyahu. ''Gerusalemme non tornera' allo stato in cui versava prima della guerra del 1967'', quando era divisa da un muro e da fili spinati in due settori: uno israeliano, l'altro giordano.
Il premier si e' cosi' espresso in una cerimonia in memoria dell'esponente di estrema destra Rehavam Zeevi, ucciso dieci anni fa a Gerusalemme da attentatori palestinesi. Questa seduta parlamentare si svolge in assenza di tutti i deputati arabi, che rimproverano a Zeevi di aver teorizzato la espulsione in massa dei palestinesi.