Israele, l’ultimo regalo di Trump a Netanyahu: “Le colonie in Cisgiordania non sono più illegali”

Israele, l'ultimo regalo di Trump a Netanyahu: "Le colonie in Cisgiordania non sono più illegali"
Il presidente americano, Donald Trump (Foto Ansa)

MILANO – Dopo il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e lo spostamento dell’ambasciata americana, arriva un nuovo regalo di Donald Trump a Benjamin Netanyahu: per gli Stati Uniti le colonie israeliane nei territori occupati della Cisgiordania non violano più il diritto internazionale, come riconosciuto da Washington nel 1978 e da Onu, Unione europea e alleati americani in Medio Oriente. Un aiuto inaspettato per Netanyahu, che fatica a restare al potere dopo i risultati delle due elezioni di quest’anno. 

Ad annunciare il cambio di politica americana è stato il segretario di Stato Mike Pompeo con una conferenza stampa: “Dopo aver esaminato attentamente tutti gli argomenti di questo dibattito giuridico, abbiamo concluso che l’insediamento delle colonie di civili in Cisgiordania non è di per sé contrario al diritto internazionale”, ha detto il capo della diplomazia americana, che ha anche aggiunto che gli Stati Uniti comunque non vogliono prendere posizione sullo status dei territori occupati né creare un precedente per altre dispute territoriali. 

Il governo israeliano parla di “verità storica: che il popolo ebraico non è colonialista straniero in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr). Infatti noi ci chiamiamo ebrei perché siamo il popolo della Giudea. Israele resta pronto e desideroso di condurre negoziati di pace con i palestinesi su qualsiasi stato finale in uno sforzo di raggiungere una pace durevole, ma continuerà a respingere ogni argomento che riguarda l’illegalità degli insediamenti”.

Ben diverse le parole del segretario generale dell’Olp, Saeb Ereka: “La comunità internazionale deve prendere tutte le misure necessarie per rispondere a fare da deterrente a questo comportamento irresponsabile degli Stati Uniti che rappresenta una minaccia alla sicurezza globale e alla pace”. E il portavoce del presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas), Nabil Abu Rudeina ha tuonato: “L’amministrazione Usa non è qualificata o autorizzata a cancellare le risoluzioni di legittimità internazionale e non ha il diritto di dare alcuna legittimità all’insediamento israeliano. Gli Usa non hanno più alcun ruolo nel processo di pace”. Un processo di pace che adesso sembra sempre più difficile. (Fonti: New York Times, Washington Post, Ansa)

 

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