KOLLAM, 18 MAR – Il rapimento dei due italiani in Orissa cade con un momento di tensione tra Roma e New Delhi in seguito all'arresto dei due maro'. Ma stavolta Italia e India giocano dalla stessa parte, e il sequestro di Bosusco e Colangelo puo' paradossalmente rasserenare il clima tra le due capitali e favorire una collaborazione determinante per risolvere anche la questione dei due militari. Non c'e' alcun elemento che possa in qualche modo far pensare ad una connessione tra le due vicende, ''lo escludiamo nel modo piu' assoluto'', hanno riferito all'ANSA fonti diplomatiche che stanno seguendo la crisi in Kerala, dove domani e' prevista la conclusione dell'esame del ricorso italiano sulla giurisdizione internazionale.
Ma la nuova emergenza del rapimento ha riattivato gli stessi canali diplomatici aperti dalla Farnesina per tentare di sbloccare l'impasse dei fucilieri reclusi nella prigione di Trivandrum in attesa della prova balistica. La stampa indiana oggi faceva notare ''la celerita' con cui il governo indiano si e' messo in contatto con l'Italia''. In un post su Twitter, il portavoce del ministero degli Esteri, Syed Akbaruddin, ha scritto che ''l'India ha subito informato l'Italia sugli sforzi fatti dal governo dell'Orissa per il rilascio dei due italiani rapiti''. Lo stesso capo della diplomazia S.M. Krishna aveva infatti chiamato nel pomeriggio il ''chief minister'' dell'Orissa, Naveen Patnaik, per mettersi al corrente sugli ultimi sviluppi della situazione.
Questa inattesa ''distensione'' dei rapporti, frutto dell'azione dei maoisti (riconosciuti come la principale minaccia alla sicurezza indiana) potrebbe in qualche modo contribuire a rasserenare il clima delle due prossime settimane anche in Kerala, dove sono attesi importanti sviluppi sul piano legale e investigativo. Di sicuro, la nuova crisi che coinvolge altri due italiani smorza l'attenzione mediatica sui fucilieri e sulla petroliera Enrica Lexie, che aspetta ancora il via libera per riprendere il mare.
Domani i due maro' saranno portati di nuovo davanti al tribunale di Kollam per una probabile estensione della carcerazione preventiva di altri 15 giorni. Fonti che seguono la vicenda hanno detto all'ANSA che ''per ora non e' stato ancora deciso il trasferimento fuori dal carcere''. E' quindi probabile che Latorre e Girone tornino domani a Trivandrum.
Sempre domani, ma a Kochi, all'Alta Corte del Kerala, l'avvocato difensore Suhail Dutt, che assiste gli esperti della Marina militare, presentera' le sue controdeduzioni (depositate oggi) per dimostrare l'inapplicabilita' delle legge indiana in acque internazionali e in caso di soldati in servizio anti pirateria. Si tratta dell'ultima udienza ed e' quindi previsto che il giudice fissi una data per la sentenza sull'accettazione o meno del ricorso italiano. Il verdetto potrebbe prendere alcuni giorni secondo il team italiano data la complessita' della questione. ''Se la decisione sara' a favore dell'Italia questo caso finira' nei manuali di giurisprudenza come un precedente nel diritto internazionale marittimo'', e' l'opinione di uno degli esperti. Se invece sara' rigettato, si prepara il ricorso che pero' potrebbe prendere qualche mese.