WASHINGTON – Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman è il mandante dell’omicida del giornalista dissidente Jamal Khashoggi, ucciso sei settimane fa nel consolato saudita ad Istanbul. E’ quanto sostiene la Cia, contraddicendo le conclusioni del governo di Riad secondo cui Bin Salman non è coinvolto nell’omicidio. Lo scrive il Washington Post citando fonti a conoscenza del dossier.
La valutazione dell’agenzia di intelligence americana, nella quale i dirigenti affermano di avere un alto grado di fiducia, è la più definitiva per ora tra quelle che legano il principe Bin Salman al delitto e complica gli sforzi dell’amministrazione Trump di salvare le relazioni con il suo stretto alleato in Medio Oriente.
Nel raggiungere le sue conclusioni, la Cia ha esaminato molteplici fonti di intelligence, compresa una telefonata che il fratello del principe, Khalid bin Salman, ambasciatore di Riad negli Stati Uniti, fece a Khashoggi, dicendogli che doveva andare al consolato saudita di Istanbul per recuperare i documenti a assicurandolo che non avrebbe corso pericolo. Non è chiaro, scrive il Wp, se Khalid sapesse che Khashoggi sarebbe stato ucciso ma egli fece la telefonata – intercettata dagli 007 Usa – su ordine del fratello.
La conclusione della Cia è basata anche sulla valutazione che il principe è il governante di fatto del Paese e sovrintende anche agli affari minori del regno. “La posizione accettata è che non c’è modo che questo sia accaduto senza che lui lo sapesse o fosse coinvolto”, afferma un dirigente statunitense a conoscenza delle conclusioni della Cia.