Kirghizistan, manifestazioni contro il governo ad interim

Pubblicato il 12 Maggio 2010 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA

Non si arresta la protesta antigovernativa in Kirghizistan. Nel centro della capitale Bishkek è in corso una manifestazione di massa. I partecipanti sono scesi in piazza per criticare il governo ad interim e per chiedere il ritorno del sindaco della capitale, recentemente cacciato.

I manifestanti sono indignati poichè “la situazione dell’economia del Paese peggiora ogni giorno che passa, nonostante questa sia stata proprio una delle accuse principali rivolte al presidente Bakiyev nelle proteste dello scorso aprile. Il Paese ha organizzato un vero e proprio “comitato rivoluzionario” con oltre 40 organizzazioni.

Le proteste sono state rese note da Toktaim Umetalieva, un’attivista per i diritti umani, membro della riunione costituzionale. “Chiediamo che il governo ad interim ottenga una legittima autorità – ha detto – perchè attualmente le sei parti che hanno stipulato il governo provvisorio cercano di costruire una Costituzione basata solo sui propri interessi, senza considerare quelli della popolazione”. “Non verranno prese misure per arrestare i parenti e i sostenitori dell’ex presidente Bakiyev”, ha chiarito Umetalieva, che ha subito sottolineato come il “comitato rivoluzionario” prenda in considerazione solo soluzioni pacifiche.

“La fiducia della gente nel governo provvisorio può finire da un momento all’altro”- ha ribadito. Il  Capo del Servizio Civile per la sicurezza nazionale del Kirghizistan Keneshbek Dushebaev è giunto nella zona delle proteste. “Abbiamo lottato per la democrazia – ha detto – perchè le persone possano esprimere le loro opinioni”.

Il governo ad interim in Kirghizistan è salito al potere dopo che le proteste del 7 aprile scorso hanno rovesciato il governo guidato dal Presidente Kurmanbek Bakiyev.Negli scontri morirono 85 persone. Il 26 aprile è stata presentata una nuova versione della Costituzione, che ha trasformato il Kirghizistan in una Repubblica parlamentare. Il referendum è previsto per il 27 giugno e affinché sia valido sarà sufficiente il 30% dell’affluenza.

La manifestazione di oggi è stata pacifica, anche se ha dimostrato quanto la situazione rimanga tesa nel Paese dell’Asia centrale. L’esecutivo teme che i sostenitori dell’ex presidente Bakiev, che s’è rifugiato in Bielorussia sotto l’ala protettiva del presidente Alexander Lukashenko, possano provocare ad arte disordini per destabilizzare il paese.