La Cina accusa gli Usa di fomentare con internet i disordini in Iran

Continua la guerra del web tra Usa e Cina: Pechino rimprovera un uso strategico di internet nello scacchiere mondiale

E’ ancora cyberguerra tra Pechino e Washington. Il quotidiano del partito comunista cinese, People Daily, lunedì 25 gennaio ha attaccato ancora gli Usa sulla questione Internet accusandoli di aver montato una “brigata di hacker” e di sfruttare i social network come Twitter e Youtube per fomentare la rivolta in Iran.

“Dietro quello che gli Usa chiamano libertà di parola vi è un bieco schema politico. Come avrebbe potuto altrimenti proseguire la protesta dopo le elezioni iraniane?”, si legge in un editoriale firmato da Wang Xiaoyang.

“Lo hanno fatto attraverso i video Youtube e i microblog di Twitter che hanno fatto circolare le voci, creato le divisioni, fomentato e alimentato la discordia tra i conservatori e le fazioni riformiste del Paese”.

La settimana scorsa Google aveva denunciato di essere stato oggetto di attacchi di pirati informatici che avevano preso di mira i dissidenti cinesi che usano le piattaforme di posta elettronica.

Il gigante del web aveva minacciato di andarsene dal Paese, mentre qualche giorno dopo il segretario di Stato Hillary Clinton aveva rivolto un appello a Pechino sulle possibili conseguenze diplomatiche della guerra Internet sui rapporti tra i due Paesi.

Gestione cookie