La minaccia del ministro iraniano: “Con l’embargo petrolio a 160 dollari”

TEHERAN – Il ministro del petrolio iraniano, Rostam Qassemi, ha annunciato che, se il 1° luglio scatterà l’embargo petrolifero contro Teheran, il prezzo del greggio potrebbe schizzare a 160 dollari al barile.

L’embargo è stato deciso per spingere Teheran a trattare sul proprio controverso programma nucleare.

”Nel caso che l’embargo petrolifero contro l’Iran entrasse in vigore, il prezzo del petrolio sui mercati globali salirebbe nettamente e potrebbe anche raggiungere il 160 dollari al barile”, ha ammonito da Vienna il ministro, aggiungendo che se l’Unione europea procederà contro le vendite di greggio iraniano il primo luglio, ciò ”non comporterà difficoltà solo per l’Iran”.

Qassemi, parlando al quartier generale dell’Opec a Vienna, peraltro ha negato informazioni circa un declino delle esportazioni di greggio iraniane. Lo riferisce l’agenzia Fars ricordando che, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, l’Iran avrebbe diminuito il proprio export di petrolio di un milione di barili.

La semi-ufficiale agenzia iraniana segnala invece il dato Opec secondo il quale la produzione iraniana in aprile è stata di 3,76 milioni di barili al giorno, circa 182 mila in più che nel 2011. Il Monthly Oil Market Report riporta che in media l’Iran ha prodotto 3,58 milioni di barili al giorno nel 2011, dopo i 3,54 nel 2010, e che quest’anno la produzione è aumentata costantemente.

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