X

La parata di Putin: “L’Occidente minacciava i nostri confini”. Zelensky: “E’ come Hitler”

di Redazione Blitz |9 Maggio 2022 12:55

La parata di Putin: "L'Occidente minacciava i nostri confini". Zelensky: "E' come Hitler" (foto Ansa)

“L’orrore di una guerra globale non deve ripetersi”, “contro la Russia c’era un piano di attacco” e ancora “l’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta”. Questi i titoli, i virgolettati più importanti, del discorso che oggi, 9 maggio, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto poco prima della parata organizzata a Mosca per celebrare la vittoria sul nazismo.

Della parata si era parlato molto nei giorni scorsi. Molto ci si era interrogati su cosa avrebbe fatto e detto Putin. Fin qui Putin nel suo discorso ha voluto rivendicare l’invasione in Ucraina attaccando l’occidente.

“La Nato – le parole di Putin – creava una minaccia ai nostri confini. L’intervento è stato preventivo”. Il presidente russo i è poi rivolto alle forze armate impegnate al fronte: “Voi combattete per la sicurezza della patria e per il futuro affinché non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti”.

Le parole di Zelensky

“Solo un pazzo può sperare di ripetere 2194 giorni di guerra” della Seconda guerra mondiale: “colui che sta ripetendo oggi gli orribili crimini del regime di Hitler, seguendo la filosofia dei nazisti e replicando tutto quello che hanno fatto. E’ condannato. Perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato ad imitare il loro assassino. E allora perderà tutto”. Queste invece le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel video di oltre 5 minuti, girato in occasione del Giorno della Vittoria sul nazismo mentre cammina nel centro di Kiev, senza mai però nominare direttamente il presidente russo Vladimir Putin.

Il ministro della Difesa britannico: “Putin vuole minacciare il mondo”

La parata sulla Piazza Rossa per la Vittoria nella Seconda Guerra Mondiale e il discorso di Vladimir Putin sono un tentativo di “intimidire il mondo” sullo sfondo dell’attuale invasione russa dell’Ucraina. Lo ha detto Ben Wallace, ministro della Difesa del governo britannico di Boris Johnson, non senza addebitare – a margine di una visita oggi al National Army Museum di Londra – le perdite pesanti patite dalle truppe sovietiche impegnate 80 anni fa contro il nazismo, come da quelle russe dislocate ora in Ucraina, “all’amoralità e alla corruzione” dei generali di Mosca.

Wallace ha accusato apertamente i vertici militari russi di essere “complici di Putin” e di infliggere “sofferenze inutili” agli ucraini come ai loro sottoposti in nome di “una tirannia” che oggi, a suo dire, “rispecchia quella fascista sconfitta 77 anni fa”. Ha inoltre liquidato come “favole” le accuse del presidente russo sui presunti piani di attacco alla Russia sostenuti dalla Nato prima del 24 febbraio; mentre sul piano storico ha sollecitato il mondo a non accettare “la mitizzazione” del ruolo svolto dall’Urss nel secondo conflitto mondiale, insistendo che Stalin non contribuì “solo a distruggere il nazismo”, ma fu pure artefice in precedenza dal patto di non aggressione Ribbentrop-Molotov pagato a caro prezzo da “Polonia, Finlandia, Lituania, Estonia, Lettonia e Romania”.

La parata a Mariupol

I russi hanno inscenato anche una simil parata a Mariupol, la città occupata dove la resistenza ucraina è trincerata nell’acciaieria Azovstal. Le immagini sono state postate da Nexta Tv, media indipendente bielorusso. Le immagini mostrano in testa alla sfilata Denis Pushilin, capo dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, e dietro un enorme e lungo drappo grigio e arancione che copre l’intera strada. Non ci sono mezzi militari, ma solo persone per la maggior parte in abiti civili che tengono il drappo ai lati della strada, cantano e sventolano qualche bandiera rossa nella giornata senza nuvole.

Scelti per te