La Russa: “Nello scudo antimissile è coinvolta anche l’Italia. Sull’Afghanistan attendiamo decisioni Usa”

“Il nuovo programma di difesa antimissile non è americano ma dell’intera Nato, l’Italia dunque è coinvolta a pieno titolo in tutto ciò che riguarda i missili”. Intervistato dalla Stampa, Ignazio La Russa assicura la “massima cooperazione” da parte del nostro paese alla realizzazione della nuova versione dello scudo antimissile: “Va nella stessa direzione dello spirito di Pratica di Mare – rileva il ministro della Difesa – ovvero di migliori rapporti fra Russia e Stati Uniti”.

“Insomma, la rimodulazione dello scudo antimissile – dice La Russa – premia le posizioni che noi da tempo sostenevamo”. Il ministro, riferendosi alle preoccupazioni del Cremlino, puntualizza che alle riunioni Nato “non si è mai parlato di un coinvolgimento dell’Ucraina nè di altre nazioni, ad esempio la Georgia”.

“Si può pensare ad includere il sistema antimissile dell’Ucraina – dice La Russa – solo dopo l’eventuale adesione di Kiev all’Alleanza ma questo è tutt’altro discorso”. Nel concreto, il ministro considera “ipotesi percorribili” sia che l’Italia metta a disposizione i propri radar sia il sistema in co-produzione Mead: “Quanto detto dall’ambasciatore Ivo Daalder conferma che la partnership fra Italia e Stati Uniti è molto forte. Siamo considerati sempre più affidabili in ambito Nato – rimarca La Russa – e dunque siamo pronti a valutare qualunque ulteriore collaborazione”.

Quanto all’Afghanistan, La Russa ne parlerà martedì con il capo del Pentagono: “Vogliamo capire qual sia la valutazione americana del rapporto redatto dal generale Stanley McChristal. Negli Stati Uniti nessuno mette in discussione la necessità di far rimanere le truppe ma è in atto nell’amministrazione Obama – osserva il ministro della Difesa – una discussione su qual sia la strategia migliore da seguire e noi siamo interessati ad approfondire i temi sui quali stanno ragionando”.

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