La Slovenia al voto per il confine marittimo con la Croazia

Borut Pahor

Si profila la vittoria del sì al referendum sull’accordo con la Croazia sul confine marittimo. Le urne si sono chiuse alle 19, e finora è stato scrutinato circa il 15 per cento dei voti.

In base alle 220 mila schede scrutinate finora, sui circa 700 mila voti espressi, il 52,9 per cento degli sloveni si è espresso a favore dell’accordo per un arbitrato internazionale con la Croazia per stabilire il confine marittimo nel nord Adriatico, nella baia di Pirro.

Nel caso di una vittoria del “sì” la ratifica del parlamento sloveno dell’accordo diventerà effettiva e si potrà procedere alla scelta degli arbitri.

L’accordo, ratificato dal parlamento di Lubiana lo scorso aprile, riguarda una disputa che va avanti da 18 anni, ed è di cruciale importanza per sbloccare il cammino europeo di Zagabria, che punta all’adesione nel 2012.

La consultazione referendaria ha anche riflessi sul piano della politica interna in Slovenia, dove la coalizione di centrosinistra guidata dal premier, Borut Pahor, è favorevole all’entrata in vigore dell’accordo, contrariamente al leader dell’opposizione di centro destra, l’ex primo ministro, Janez Jansa.

Anche il parlamento croato ha già ratificato, nel novembre del 2009, l’accordo raggiunto con la Slovenia che prevede di risolvere la soluzione della controversia ricorrendo ad una procedura di arbitraggio internazionale.

In caso di vittoria del fronte contrario, la legge slovena prevede un periodo di due mesi prima che il testo possa tornare in parlamento. In caso contrario, entrerà in vigore l’accordo con cui i due paesi si vincolano a rispettare il futuro verdetto della Commissione d’arbitraggio internazionale.

Gestione cookie