L’ex guerrigliero Mujica vince in Uruguay, in Honduras affermazione dell’anti Zelaya

Il neo-presidente dell'Uruguay Mujica

Importanti risultati elettorali giungono dal Sudamerica nella stessa giornata: in Uruguay l’ex tupamaro Mujica è stato eletto presidente, mentre in Honduras il candidato di opposizione Lobo si è affermato nelle consultazioni che l’ex presidente “golpista” Zelaya si è affrettato a giudicare “una farsa”.

In Honduras la vittoria di Porfirio Lobo, già sconfitto di misura nel 2005 da Zelaya, è stata riconosciuta dal rivale Elvin Santos, dagli Stati Uniti ma non dai limitrofi paesi sudamericani a partire dal Brasile di Lula. Le operazioni di voto in effetti si sono svolte in un clima di grande tensione: 30 mila uomini tra polizia e esercito hanno presidiato la capitale Tegucicalpa. Per nulla superato appare il trauma di cinque mesi fa causato dal tentato golpe attribuito a Zelaya,  che aveva indetto un referendum anticostituzionale per rinnovare il suo mandato.

In Uruguay la storica vittoria di Mujica risarcisce un pezzo di società uruguaiana che combattè la dittatura e fu perseguitata dalle autorità: 74 anni, a capo di un vasto schieramento di centrosinistra, Mujica ha un passato di guerrigliero Tupamaro, ha fatto 13 anni di carcere, è visto come un pericoloso marxista dai conservatori. Consapevole del fatto che ci sono “persone non contente del voto”, “Pepe” ha rassicurato tutti ed ha già detto che “sarà il presidente di tutti” e governerà guardando alla sinistra più moderata espressa da Lula piuttosto che a quella più intransigente e plebiscitaria di cui Chavez è il campione.

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