Libia, due chirurghi brasiliani per la plastica facciale e il trapianto di capelli a Gheddafi

Pubblicato il 5 Marzo 2011 - 19:30 OLTRE 6 MESI FA

SAN PAOLO – Muammar Gheddafi è ricorso in tre occasioni a specialisti brasiliani per sottoporsi a interventi di chirurgia plastica e trapianti di capelli. Lo ha rivelato oggi il quotidiano brasiliano Estado de S.Paulo, secondo il quale gli interventi si sono svolti nel 1994 e 1995.

Nel 1994, il chirurgo plastico Liacyr Ribeiro e il medico Fabio Naccache, specialista di trapianto di capelli, furono portati in gran segreto in Libia attraverso la Tunisia, fino al quartier generale segreto di Gheddafi. Secondo il racconto di Naccache al quotidiano, il leader libico, in completo di lino bianco, spiegò loro che non voleva che ”i giovani libici abbiano l’impressione di essere governati da un vecchio”.

Gheddafi esigeva che la sua capigliatura tornasse ad avere l’aspetto di quando aveva 28 anni, all’epoca del putsch contro re Idris, e la plastica facciale lo ringiovanisse senza però che il viso desse l’impressione di ”tirato”.

L’intervento fu fissato per le 20, ma il dittatore si fece vivo solo a mezzanotte, rifiutando l’anestesia totale per timore di essere assassinato nel sonno. Durante le quattro ore di operazione, Gheddafi non smise di chiaccherare e scherzare con i chirurghi, senza mai lamentarsi.

Prima della fine dell’intervento, il leader libico chiese un hamburger e ne offrì uno anche ai medici, poi tornò sul lettino operatorio.

L’anno dopo, Gheddafi chiese un nuovo intervento ai capelli, e questa volta Naccache dovette recarsi a Roma, per poi trasferirisi a Malta, da dove fu portato a Tripoli su una nave greca. Quattro anni dopo, il dittatore libico chiese un nuovo ”facelift”, ma quando Ribeiro giunse a Tripoli dopo le solite peripezie per evitare l’embargo, Gheddafi aveva cambiato idea e non volle più essere operato.