Libia, Gheddafi accusa l’occidente: “Complotto colonialista”

Mohammar Gheddafi

PARIGI – Il leader libico Muammar Gheddafi ha accusato gli occidentali, in particolare la Francia, di condurre un “complotto colonialista” contro il suo paese. Gheddafi ha parlato in una intervista diffusa stamani dalla tv francese LCI.

A una domanda sulle posizioni dei paesi occidentali, ed in particolare della Francia, che hanno dato il loro sostegno agli insorti, Gheddafi ha risposto: “Vogliono colonizzare la Libia di nuovo. E’ un complotto colonialista”.

Quando il giornalista gli ha chiesto se prevede di adottare delle “misure di rappresaglia contro la Francia, il leader libico si è limitato a rispondere “si vedrà”, dicendosi fiducioso su future “visite” in Europa una volta che “tutto questo sarà finito”.

Secondo quanto riferisce Al Jazira, Gheddafi avrebbe anche detto, parlando alla tv turca, che i ribelli che lottano contro il governo hanno ricevuto il lavaggio del cervello da parte di Al Qaida. “Alcuni combattono in Afghanistan altri in Egitto, alcuni sono davvero molto giovani”, ha aggiunto Gheddafi nel suo discorso alla tv di stato libica.

Fonti del governo già ieri avevano ribadito di aver catturato algerini, tunisini e egiziani legati ad Al Qaida per il Maghreb islamico che, a loro dire, sostengono attivamente e in alcuni casi “dirigono” la rivolta nell’est del paese. La tv di stato libica intanto continua la trasmissione ininterrotta di immagini di soldati uccisi e di altre popolazioni contro il popolo da “bande di criminali”.

Il rais ha anche detto che nella moschea su cui ieri, 8 marzo, le forze di sicurezza hanno ripreso il controllo sarebbero state trovate armi e alcol.

Secondo Gheddafi “forze straniere” hanno reclutato giovani vulnerabile nelle città di Bengasi, Zawiya e Zenten, attualmente in mano ai ribelli. “Quelli che si mostrano deboli, vengono puntati. Altrimenti perché non sono venuti da voi – ha detto ancora Gheddafi – Questo vuol dire che prendono di mira sola la feccia che non riesce ad essere forte”.

Muammar Gheddafi ha accusato l’Occidente di ”complottare” contro il suo paese per controllarne i giacimenti petroliferi. ”I paesi colonialisti tramano un complotto per umiliare il popolo libico, ridurlo in schiavitù e controllare il petrolio” ha detto il leader libico in un intervento diffuso stanotte dalla tv di stato, nel quale il colonnello si rivolgeva agli abitanti di Zenten, 120 km a sud ovest della capitale. Zenten sarebbe controllala dagli oppositori al regime ma circondata dai fedeli a Gheddafi.

Gheddafi ha detto anche che se la rete terroristica al Qaida si impadronisse del suo paese l’intera regione fino a Israele si troverebbe in preda al caos. ”Se al Qaida riuscirà a impadronirsi della Libia, l’intera regione fino ad Israele sarà preda del caos” ha detto Gheddafi alla tv turca TRT. ”La comunità internazionale ha cominciato a comprendere ora che siamo noi ad impedire a Osama bin Laden di prendere il controllo della Libia e dell’Africa”, ha aggiunto Gheddafi, che parlava in arabo ed era sottotitolato in turco.

Gheddafi ha minacciato che il popolo libico prenderà le armi se le potenze occidentali imporranno la no fly zone sulla Libia. “Se prendono una decisione del genere, sarà utile per la Libia perché il popolo vedrà la verità e cioè che quello che vogliono è prendere il controllo della Libia e rubare il suo petrolio”, ha detto Gheddafi. “Allora, il popolo libico prendere le armi contro di loro”, ha aggiunto il leader libico.

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